Leon Battista Alberti
(Genova, 18 febbraio 1404 – Roma, 25 aprile 1472)
«Ci è un uomo che per la sua universalità parrebbe volesse abbracciarlo tutto, dico Leon Battista Alberti, pittore, architetto, poeta, erudito, filosofo e letterato» (Francesco de Sanctis, Storia della letteratura italiana)
Leon Battista Alberti fu indubbiamente il grande uomo del Quattrocento. Nessun suo contemporaneo riuscì a eguagliarlo, nonostante l'Italia di allora fosse ricca di individui straordinari. Alberti univa una mente brillante a un corpo ben allenato, eccellendo in svariate discipline. Era dotato di una bellezza notevole, abile nelle attività ginnastiche più impegnative e nell'equitazione. Era anche un uomo cortese, spiritoso e disponibile con gli amici, e la sua compagnia era piacevole. Amava intrattenere le persone cantando e suonando con grande maestria.
Tuttavia, Alberti era estremamente severo con se stesso e faceva della virtù la guida della sua vita, cercando di ispirare gli altri attraverso il suo esempio e i suoi insegnamenti. Grazie alla sua straordinaria intelligenza e alla costante dedizione allo studio, divenne un uomo universale nel campo del sapere, abbracciando con successo tutte le conoscenze del suo tempo.
Alberti si dedicò alla filosofia senza essere legato a sistemi o preconcetti scolastici e fu in grado di collegare le verità cristiane alle tradizioni greche e romane, spiegando il ruolo dell'umanità nella società. Trattò argomenti come l'educazione e la gestione familiare in uno dei migliori libri mai scritti su questi temi, il "Governo della famiglia," che per molti anni fu erroneamente attribuito a Agnolo Pandolfino.
Convinto che le sue idee dovessero essere comprese dalla maggior parte dei suoi concittadini, Alberti scrisse trattati morali e artistici in italiano, dimostrando che la lingua latina, spesso utilizzata dai dotti, era poco compresa. Le sue scoperte, come la camera oscura, l'igrometro e le illusioni ottiche, insieme alla sua competenza in astronomia e meccanica, gli valsero un posto di primo piano tra gli scienziati del suo tempo.
Le sue invenzioni, come il metodo per misurare le proporzioni del corpo umano e il reticolato da lui ideato, furono di grande aiuto per scultori e pittori. Ma è soprattutto il suo trattato sull'architettura che lo consacrò come legislatore nell'arte dell'edificazione, mentre i suoi progetti architettonici gli conferirono un posto di rilievo tra i grandi artisti del Quattrocento.
Alberti si distinse per la rara qualità di coniugare la teoria con la pratica, applicando la scienza all'industria e al miglioramento dell'umanità. Visse solo 68 anni, ma pochi, se non nessuno, al pari di lui meritano il titolo di uomo con un ingegno straordinario, divino e onnipotente, sia ai tempi suoi che per le generazioni a venire.
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Lo scienziato che realizzò la pietrificazione dei cadaveri resuscitando il brivido e la suggestione dell'antico Egitto.
Nel 1873 divenne professore influenzando la formazione di nuovi artisti. Espose regolarmente in mostre internazionali.
La sua ricerca di equilibrio tra stili lo rese una figura di transizione cruciale nell'arte scultorea.