Sala di Leone X
Palazzo Vecchio
Tratto da Illustrazione storico artistica del Palazzo de' Priori, oggi Palazzo Vecchio e dei monumenti della piazza per cura di Filippo Moisè, Filippo Moisè*, presso Ricordi e Jouhaud, Firenze, 1843.
"In questa sala è rappresentato il fatto d'arme di Ravenna, quando Giovanni cardinale di Santa Maria in Dominica, poi pontefice Leone X, nel 1512 fu fatto prigioniero; egli è sopra un cavallo bianco; gli sta vicino il cardinale Sanseverino; accanto a questo il marchese di Pescara e Pietro Navarro.
Nell'ottagono che segue è rappresentato il cardinal Giovanni nell'atto di essere portato prigione a Milano; è colto il momento in cui fu liberato in una baruffa di soldati.
Neill'altro quadro è il ritorno del cardinale a Firenze nel 1512; quello che sta sulla porta a San Gallo è M. Cosimo de' Pazzi arcivescovo di Firenze.
Nel quadro lungo è rappresentato Leone dopo la sua coronazione, avvenuta nel 1513; monta lo stesso cavallo sul quale fu fatto prigionero a Ravenna. I quattro armati con stendardo in mano raffigurano D. Giovanni de' Medici sopra un cavallo sauro; Giulio de' Medici cavaliere dì Rodi, poi Clemente VII. sopra un cavallo sauro; Alfonso duca di Ferrara, vecchio, sopra un giannetto di Spagna; l'ultimo il duca d' Urbino. Il cardinale col piviale rosso e la mitra è Alfonso Petrucci cardinal di Siena, e stà vicino a lui il cardinale Alessandro Farnese, fu poi Paolo III; quello in profilo è il cardinale Sanseverino che parla con Francesco Soderini cardinale di Volterra.
In uno ottagono è rappresentala Roma che elegge a suo cittadino Giuliano duca di Nemours fratello del papa, e il papa che fa i primi quattro cardinali: Giulio de' Medici, Innocenzo Cibo, Lorenzo Pucci e Bernardo Dovizi da Bibbiena. Il personaggio che inginocchialo riceve dal papa due stendardi e Giuliano suo fratello, che andò poi in Lombardia a combattere i Francesi.
L'ottagono sotto la scala rappresenta il pontefice, il quale crea duca d'Urbino Lorenzo suo nipote.
In un altro quadro grande è dipinto il pontefice che entra in Firenze dalla porta a San Pier Gattolini per avviarsi a Bologna nel 1515. Vi sono i ritratti di messer Pietro Bembo e di Lodovico Ariosto accanto che parla con Pietro Aretino; un vecchiotto con zazzera canuta è Jacopo Sannazzaro. Fra i cardinali sono Matteo Sedunense, il Farnese e Raffaello Riario.
Neil'ottagono sull'angolo è Francesco I di Francia, che in Bologna bacia il piede al pontefice.
In un'altra storia è il pontefice che assedia San Leo nello stato d'Urbino; vi figurano Vitellozzo Vitelli, Jacopo Gianfigliazzi e Antonio Ricasoli commissari.
Sopra il cammino di marmo è figurato Leon X in atto di promovere 31 cardinali. In lontananza sono il duca Giuliano e Lorenzo suo nipote che parla con Leonardo da Vinci; l'altro è Michelangelo.
In un'altra storia nel soffitto è il cardinal Giulio a cavallo in abiti pontificali con un esercito dietro, e un altro esercito innanzi in atto di partire. Una femmina sdraiata e nuda figura la Lombardia; il fiume e il Po. I tre capitani accanto al Legalo sono Prospero Colonna, il marchese di Pescara e Federigo Gonzaga di Mantova.
Nella storia maggiore in mezzo al soffitto è rappresentato l'esercito pontificio spagnuolo capitanato dal signor Prospero Colonna che entra vittorioso a Milano e ne caccia il Lautrech.
Vi sono poi figurate in color di bronzo altre pitture e tutte alludono alla vita di Leone."
* Filippo Moisè. Nacque a Firenze nel giugno del 1803. Il padre, artigiano nella lavorazione dell’alabastro, auspicava che il figlio ne proseguisse l’arte, ma tale speranza era destinata ad infrangersi di fronte all’indole del giovane Moisè.
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