Giulio Caccini, noto anche come Giulio Romano, fu un compositore e cantante italiano nato a Roma intorno al 1550 e morto a Firenze nel 1618. Lavorò come musico di corte per i Medici e fu un membro attivo della Camerata de' Bardi, un gruppo di intellettuali fiorentini che contribuì alla nascita del melodramma. Era il padre di Francesca, compositrice, clavicembalista e soprano. Caccini fu uno dei principali sostenitori dello stile monodico, che dava maggiore enfasi al testo lirico o drammatico rispetto allo stile polifonico prevalente. Nel 1600 collaborò con Jacopo Peri alla composizione musicale per l'opera Euridice, uno dei primi esempi di melodramma, ma la sua versione fu pubblicata separatamente nel 1601, dopo quella di Peri. Tra le sue opere più importanti ci sono le Nuove musiche (1601), una raccolta di madrigali e arie a una voce che esprimevano il nuovo stile recitativo, e altre raccolte simili come il Fuggilotio musicale (1613).
Lo stile di Caccini si basava su una combinazione di recitativo e arioso, elementi fondamentali che sarebbero diventati essenziali nella struttura operistica successiva. Con la sua musica, Caccini mirava a trasmettere le emozioni del testo in modo più diretto ed espressivo, trasformando lo stile semi-popolare dei "cantori al liuto" secondo i principi estetici del tardo Umanesimo. La sua opera rappresenta una svolta significativa nella musica, segnando la transizione dalla polifonia allo stile monodico che influenzerà i successivi sviluppi del melodramma. La sua casa era situata in via Gino Capponi al numero 42 a Firenze. Sulla facciata si può vedere una targa dedicata a musicista.
Personaggio fiorentino della "Divina Commedia", punito per furto e appropriazione indebita con una metamorfosi in serpente, simbolo del suo peccato.
Anche i fratelli David e Benedetto furono valenti pittori attivi nella sua bottega.
Avete mai sentito parlare di Antonia o Beatrice Alighieri? La storia racconta che potrebbero essere la stessa persona, oppure no!
La sua vita e il suo impatto nella comunità erano così significativi che persino un busto in suo onore divenne un evento importante a Firenze.