La Via Francigena in Toscana ha una storia che risale al VI secolo, quando i Longobardi attraversavano il Monte Bardone, oggi noto come passo della Cisa, per raggiungere i loro ducati del Sud Italia. In seguito, con i Franchi e i Carolingi, la Via Francigena divenne una delle rotte principali per raggiungere Roma, collegando i luoghi sacri del mondo cristiano e favorendo il commercio europeo.
Nella regione toscana, la Via Francigena faceva tappa a Pontremoli e ad Aulla, passando per borghi fortificati e castelli dei feudi Malaspina. Scendeva poi verso l'antico porto di Luni, seguendo la via romana Emilia Scauri, per giungere a Massa e Pietrasanta, note per le chiese rivestite in marmo. Continuando lungo le pendici delle Apuane, il cammino conduceva al fiume Serchio e alla potente città di Lucca, importante tappa di devozione e rifugio sicuro.
La Via Francigena proseguiva poi verso Altopascio, sede dei frati Ospitalieri, e attraversava l'Arno a Fucecchio, prima di arrivare a San Miniato, nota come roccaforte dei Sassoni in Toscana.
Seguendo la valle del fiume Elsa, il pellegrino arrivava a Gambassi e già poteva vedere il profilo delle torri di San Gimignano. Da qui, attraversando territori contesi tra Firenze e Siena, si giungeva alle mura che circondano Monteriggioni, per poi arrivare alla ricca città di Siena. Dopo aver attraversato il "deserto d'Accona", il cammino entrava nel borgo di Buoconvento, ancora oggi perfettamente conservato, per poi penetrare nella Val d'Orcia e passare per i borghi arroccati di San Quirico e Castiglione, prima di giungere all'ultima tappa toscana a Radicofani.