I Druidi
Una tradizione, non certo troppo attendibile, vorrebbe che Pitagora avesse viaggiato anche tra i Druidi, togliendone dottrine e norme per l'istituto da esso fondato in Cotrone. Certo il Druidismo professò principì non distormi dai Pitagorici: ammetteva un ente supremo e l'immortalità dell'anima. Molta affinità ebbero i Druidi anche coi Magi Persiani (1) e con i Bramini (2) dell'India. La verga druidica ricorda il sacro bastone braminico la mezza luna di Siva (3).
I Druidi adorarono il fuoco, emblema del sole, ed ebbero in pregio l'uovo di serpente, prodigioso amuleto, che ricorda l'uovo cosmogonico delle mitologie orientali, la metempsicosi (4), o la riproduzione eterna degli esseri, che il serpente appunto simboleggiava. Ebbero templi circolari e scoperti nelle dense foreste, con immani pietre e tronchi effigiati, simulacri dei numi: portavano capelli corti, intiera barba e vestivano lunghe e candide tuniche.
L'Ordine aveva tre gradi: i Druidi (5), i Bardi (6), gli Ovati (7), cioè sacerdoti, cantori, educatori. L'aspirante doveva presentarsi ai templi selvosi con catene alle braccia, quasi servo che andasse in cerca di libertà. Ammisero anche le donne: ed una Druidessa e la spaventevole vendetta che i Druidi trassero di lei perchè rea di violato giuramento di castità, inspirò una delle più belle opere di Vincenzo Bellini (8).
Precipua parte nei loro riti ebbe l'osservazione dei fenomeni planetari e sembra che le loro lunazioni rivelassero computi astronomici esattissimi. Furono i più fieri ed implacabili nemici di Roma.
Compiuta da Cesare la conquista delle Gallie, i Druidi furono dispersi, ma rimasero i Bardi, se non come sacerdozio, come possente corporazione, ed anche essi ebbero iniziazioni ed assemblee che tenevano in eminente e solinga pianura dinanzi alla faccia di Dio. Il Bardo, che presiedeva, stava assiso sopra pietra altissima: sguainando o ringuainando la spada apriva e chiudeva l'adunanza. Finirono nel 400 sotto l'impero di Odoardo III il Normanno che li fece trucidare, ne distrusse le case, ne bruciò i libri e ne disperse ogni reliquia.
I Druidi erano organizzati in 3 categorie :
- I Bardi
Costoro erano e sono i custodi della tradizione, della parola, conoscitori di molte poesie e canti. A loro è associata la Betulla. Avevano una propria gerarchia : Sencha, o Storico, era custode della storia del suo popolo; Cainte, specializzati nell'uso della satira; Bardagh, aspiranti bardi che studiavano presso un maestro; Cithradrag, bardi esperti solo nell'uso degli strumenti e non della voce; Dorsaid, facente funzioni di araldo. Analogamente ai Druidi, in ogni Tuath il bardo più dotato veniva eletto dai suoi simili Penkerrd, Capo-Bardo, sedeva alla sinistra del Re (il Capo Druido alla destra) ed aveva diritto a portare un mantello a sei colori, simbolo della sua carica.
- Gli Ovati
Questi erano i conoscitori delle arti divinatorie e delle profezie, nonchè assolvevano i compiti di ordine filosofico, dottrinale, medico. A loro è associato il Tasso.
- Il Druido
Esso era il consigliere per eccellenza, il giudice, maestro di cultura e cerimonie. A loro è associata la Quercia.
- Il Bosco Sacro
I Druidi prestavano servizio nel Bosco Sacro, vero cuore di ogni popolazione celtica. Qui eseguivano i riti solenni connessi alle quattro Festività, ed esercitavano la loro arte nell'interesse dell'intera Tuath; Ogni Bosco Sacro aveva un Capo Druido, alla cui guida gli altri Druidi erano sottomessi (fatto che emerge da una serie di indicazioni implicite evinte da una serie di fonti). Ciò che invece si sa per certo, al di là di ogni possibile dubbio storico, è che esisteva un Bosco Sacro (quello dei Carnuti, chiamato significativamente il "Cuore di tutte le Gallie") che aveva una sorta di "prevalenza" su tutti gli altri, e in cui tutti i Druidi si recavano in occasione della Festa di Samhain. E' verosimile supporre che il Capodruido dei Carnuti avesse un ruolo di guida almeno sui Druidi della Gallia, e probabilmente anche su quelli insulari.
Il cuore del Druidismo è l'ottuplice schema, una serie di feste della natura, morte e rinascita. Queste sono le feste :
Imbolc, 2 febbraio (rappresenta l'infanzia).
Alban eiler, 21 marzo (rappresenta la preadolescenza).
Beltane, 1 maggio (rappresenta l'adolescenza/prima giovinezza).
Alban heruin, 21 giugno (rappresenta i giovani adulti).
Lughnasadh, 1 agosto (rappresenta l'età adulta, dei matrimoni o divorzi).
Alban elued, 21 settembre (rappresenta l'età del raccoglimento).
Samhuinn, 31 ottobre e 2 novembre (rappresenta gli antenati).
(1) I magi, persiano: sono stati un'antica casta sacerdotale ereditaria della religione zoroastriana.
(2) Il brahmano, detto anche bramino è un membro della casta sacerdotale del Varárama dharma o Vará vyavastha, la tradizionale divisione in quattro caste (vará) della società induista.
(3) Åšiva è una divinità maschile post-vedica erede diretta della divinità pre-aria, successivamente ripresa anche nei Veda, indicata con i nomi di PaÅ›upati e Rudra.
(4) Metempsicosi. Credenza propria di alcune dottrine religiose secondo cui, dopo la morte, l’anima trasmigra da un corpo all’altro, fin quando non si sia completamente affrancata dalla materia.
(5) Il druida o druido è il dignitario appartenente ad una classe dirigente sacerdotale, al quale competevano, tra i Celti della Gallia e delle isole Britanniche.
(6) Il bardo è un antico poeta o cantore di imprese epiche presso i popoli celtici.
(7) L'Ovate era il sacerdote di secondo grado, esso era iniziato ai sacri misteri della religione antica e dotato di profezia.
(8) Norma di Vincenzo Bellini ha per protagonista Norma, figlia del capo dei Druidi.
Il Manicheismo, pur proponendo un dualismo tra luce e tenebre, prometteva la vittoria dell'uomo attraverso purificazioni e battesimi celesti.
Il Tempo è raffigurato come vecchio con falce e clessidra, demone della Morte o simbolo della Verità e Saggezza nel Rinascimento.
Nel Rinascimento italiano, grazie alla rinascita pagana, incastonato nelle medaglie di principi illuminati, un misterioso abbraccio eterno.
La basilica di San Miniato simula la Porta Celeste, evidenziando l'interconnessione tra fede, filosofia e scienza nel pensiero medievale.