Un'opera di pathos e tensione
Il gruppo marmoreo del Laocoonte (Foto 1), scolpito da Baccio Bandinelli (1) nel 1520 su commissione del Cardinale Bernardo Salviati dei Medici (2) per conto di Leone X (3), aveva l'obiettivo di essere donato a Francesco I di Francia. Attualmente l'originale è custodito nei Musei Vaticani. La copia del Bandinelli è entrata a far parte del Museo degli Uffizi di Firenze nel 1671.
Il gruppo raffigura Laocoonte, un sacerdote troiano di Apollo, insieme ai suoi figli, avvolti dalle spire di serpenti marini inviati da Poseidone su richiesta di Atena. Questa terribile vicenda porterà alla morte di tutti e tre. La dea, infatti, si era infuriata per l'opposizione di Laocoonte all'ingresso del cavallo di legno a Troia, poiché il sacerdote non confidava nella sicurezza del dono dei Greci. Come ci narra Virgilio nell'Eneide, proprio da quel cavallo durante la notte emergeranno gli Achei, che troveranno la strada aperta all'interno della città nemica, permettendo loro di saccheggiarla e uccidere i suoi abitanti. Le sorti della guerra si volgeranno a favore degli Achei.
Oltre alla straordinaria maestria artistica nel rendere le pieghe naturali del corpo e degli abiti, la tensione muscolare e i ricci dei personaggi, ciò che colpisce immediatamente è il pathos che permea l'intera opera. Il marmo stesso riesce a trasmettere le emozioni dei protagonisti raffigurati e suscita sentimenti in coloro che li osservano. Ciò che colpisce maggiormente è l'espressione di dolore e angoscia sui volti dei giovani (Foto 2), ignari della tragedia imminente e solo spaventati, e soprattutto sul volto di Laocoonte, consapevole della loro inevitabile fine e profondamente tormentato per essere stato lui stesso responsabile, avendo osato andare contro la volontà degli dei, figure di grande influenza nella vita degli antichi.
Questa e molte altre opere d'arte potrete ammirare visitando gli Uffizi, una tappa fondamentale che vi consigliamo di inserire nel vostro itinerario se vi trovate a Firenze!
Conosci Firenze vi aspetta.
(1) Baccio Bandinelli, pseudonimo di Bartolomeo Brandini (Firenze, 7 ottobre 1488 – Firenze, 7 febbraio 1560), è stato uno scultore italiano.
(2) Bernardo Salviati dei Medici (Firenze, 17 febbraio 1508 – Roma, 6 maggio 1568) è stato un cardinale e condottiero italiano.
(3) Papa Leone X, nato Giovanni di Lorenzo de' Medici (Firenze, 11 dicembre 1475 – Roma, 1º dicembre 1521), è stato il 217º papa della Chiesa cattolica dal 1513 alla sua morte.
(4) Francesco I di Francia (nato François d'Orléans; Cognac, 12 settembre 1494 – Rambouillet, 31 marzo 1547) fu re di Francia dal 1515 fino alla sua morte.
Foto 1
Foto 2
L'uso di paste vitree negli occhi, luminosi e devoti, rende unica l'opera.
La statua di San Giorgio, patrono dell'Arte dei Corazzai e Spadai, rappresenta forza e vitalità.
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L'artista del realismo e l'espressione malinconica di Napoleone.