Jean-François Champollion, risolse il mistero della scrittura degli antichi egizi.
(Ti aspetto al Museo Archeologico di Firenze per conoscere tutto su questo incredibile popolo)
C'era una volta un ragazzo di nome Jean-François Champollion. Era nato in Francia nel 1790 e aveva un fratello. La sua famiglia non era molto ricca, ma lui e suo fratello erano molto bravi a scuola. Jean-François amava molto le lingue e le culture dell'Oriente.
Quando era solo un ragazzino, Jean-François iniziò a studiare un grande mistero: voleva capire i geroglifici, quei segni strani che gli antichi Egizi usavano per scrivere. Questi segni erano stati dimenticati per molto tempo, ma Jean-François era determinato a capirli.
Per farlo, imparò molte lingue orientali, come l'arabo, l'ebraico e soprattutto il copto. Il copto era molto importante perché era la lingua che gli antichi Egizi parlavano, quindi era la chiave per capire i geroglifici. Dopo molti anni di studio, nel 1822, Jean-François riuscì finalmente a decifrare i geroglifici! Questa scoperta fu molto importante perché ci ha permesso di capire meglio la storia degli antichi Egizi, una grande civiltà scomparsa. E tutto questo grazie al lavoro di un ragazzo appassionato di lingue e culture orientali.
Molte persone pensavano che ogni segno avesse un significato speciale legato alla religione. Ma Champollion pensava diversamente. Credeva che i geroglifici fossero come le lettere del nostro alfabeto e che potessero essere letti.
Nel 1822, dopo molti anni di studio, Champollion riuscì a capire i geroglifici! Un aiuto importante gli venne dalla Pietra di Rosetta (1), una pietra su cui era scritto un messaggio in due lingue: egiziano e greco. Questo gli permise di confrontare i due testi e capire i geroglifici. Grazie a questa scoperta, Champollion poté conoscere la storia dell'antico Egitto, una grande civiltà di cui prima non si sapeva quasi nulla. Scrisse un libro per insegnare agli altri come leggere i geroglifici e fece un viaggio in Egitto per vedere di persona i luoghi di cui aveva letto nei libri.
Champollion lavorò molto duramente per realizzare il suo sogno e morì nel 1832. Ma il suo lavoro non fu dimenticato. Suo fratello pubblicò i suoi libri incompiuti e oggi sono la base della scienza che studia l'antico Egitto, l'egittologia. Che grande avventura, vero?
(1) Nel 1799, un capitano di nome Pierre-François Bouchard trovò una pietra molto speciale in un piccolo villaggio in Egitto chiamato El Rashid, o Rosetta. Questa pietra era molto importante perché aiutò le persone a capire i geroglifici, che sono come piccoli disegni che gli antichi Egizi usavano per scrivere. La pietra, chiamata Stele di Rosetta, aveva scritto lo stesso messaggio in due lingue: geroglifici e greco. Il greco era una lingua che già conoscevamo, quindi confrontando il testo greco con i geroglifici, siamo riusciti a capire cosa significavano i geroglifici!
Oggi, la Stele di Rosetta è in un museo a Londra chiamato British Museum. Grazie a questa pietra, abbiamo potuto scoprire molte cose sulla storia e sulla vita degli antichi Egizi.
Appassionato di lingue e culture orientali, contribuì significativamente alla conoscenza della storia egizia. Decifrò i geroglifici egizi.
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