Piazza Santa Croce
Il primo luogo dove San Francesco incontro i primi francescani fiorentini è stato nella zona di San Gallo, ma forse avrà pensato che era troppo lontano dai suoi amati poveri. Francesco non voleva che i suoi fedeli fossero solo “monaci”, chiusi nei silenziosi monasteri e dediti solo alla contemplazione che li avrebbe elevati spiritualmente, ma “frati”, cioè fratelli dei poveri. Non dovevano vivere ritirati nelle “abbazie”, ma nei “conventi” come ospiti itineranti, cioè che “convenivano” fra un arrivo ed una partenza, ma sempre con lo scopo di portare soccorso ai poveri. Per questo motivo i poverelli di San Francesco si avvicinarono ai borghi, luoghi più poveri e malsani delle città.
Particolare della Mappa del Buonsignori di Piazza Santa Croce nel XV secolo
(Wikipedia)
Veduta di Firenze della prima metà del sec. XIX.
La mancanza del campanile di Santa Croce dimostra che la fine litografia fu eseguita nella prima metà del sec. XIX
Per questo motivo nacque un piccolo oratorio francescano appena fuori dalle prime mura comunali, contornato dall’acqua o meglio dire acquitrino. La situazione migliorò quando le mura comunali, nel 1284 le seconde mura comunali, arriveranno fino alla Porta alla Croce [1].
La prima denominazione della Chiesa di Santa Croce si trova in uno scritto di Gregorio IX, amico di Francesco che prima di essere Papa era il cardinale Ugolino. Dopo l’alluvione del 1966 venne scoperto che una antica chiesa, molto più piccola, si trovava nella stessa posizione dell’attuale e sempre di fronte alla piazza. Ricordiamoci che “l’invenzione” della piazza, come la intendiamo noi tutti oggi, è opera dei francescani; nella città romana esisteva solo il Foro come spazio libero, mentre nel medioevo lo città era piena di torri e cosi per facilitare l’entrata e l’uscita dei fedeli venne creato uno slargo di fronte alle chiese.
Naturalmente i conciatori ne approfittarono per distendere le loro pelli creando “pestifere esalazioni” ed obbligando i predicatori a spostare i loro podi a seconda di come soffiava il vento, cosi per tenere libere le piazze venne deciso di organizzare giochi, tornei e feste che avrebbero legato per sempre le persone alle piazze. Da quel tempo fino ad oggi si può dire che Piazza Santa Croce è il posto dove vi sono state svolte più feste in assoluto, e continuano ancora oggi rendendo questa piazza una delle più belle e vive di Firenze.
[1] Quando costruirono il piccolo oratorio, i francescani, si trovarono nell’Isola d’Arno un terreno circondato dall’acqua del fiume che scendeva per Borgo la Croce e via Pietrapiana, giungeva fino alla Porta dei Buoi, zona via dei Tintori, e ritornando a scaricare le acque dove in seguito venne costruito il Ponte Rubaconte o alle Grazie.
Foto 1
Santa Croce fra il 1845 e il 1855. Il campanile, architettato da Gaetano Baccani e compiuto nel 1845, fa fede che questa litografia (foto 1. non può esser anteriore a quell'anno. D'altra parte, la presenza della base su cui doveva elevarsi l'antico campanile (a sinistra della chiesa) detta il" masso di Santa Croce", e demolita nel 1855, prova che fu eseguita prima del 1855. Mancano perciò la nuova facciata di Niccolò Matas, compiuta fra il 1857 e il 1863; il monumento a Dante, inaugurato nel 1865; l'ingresso al chiostro, sostituito nel 1870 a un edificio moderno demolito nel 1869, e il portico che fiancheggia la chiesa lungo via dei Malcontenti, finito nel 1890. La fonte e gli edifici ai lati della piazza non mostrano notevoli variazioni.

Santa Croce. Esterno del transetto, verso sud, e dell'abside prima che il Baccani elevasse il campanile (1842-45). È veduto dalla stradicciola che ripiegava da Piazza dei Cavalleggieri verso via dei Malcontenti, accedendo al giardino Busini ora Dufour Berte. Il fabbricato a timpano, più basso e a destra, è oggi forato da finestre a banali persiane verdi. Quello con lo stemma mediceo è la testata del Noviziato, costruito da Michelozzo per Cosimo de' Medici. Raccolta topografica degli Uffizi. --- - Disegno a penna e bistro d'E. Burci.