La pieve di Santa Maria a Chianni
Passeggiata del 16/07/2022
La pieve di Santa Maria Assunta si trova a Chianni, nel comune di Gambassi Terme, in provincia di Firenze, diocesi di Volterra.
La prima notizia sulla pieve di Chianni si trova in un documento del 26 marzo 988. Si tratta di un documento stipulato a Chianni in cui i fratelli Corrado e Rodolfo del fu Aifredo cedono a Pietro, vescovo di Volterra, il monte e poggio di Cabbialla. Nell'atto si nomina la "plebe Sancti Ioannis Babtista, quod est plebem babtismalis que est sito loco Clanni". Sei anni dopo, nel 994, l'arcivescovo Sigerico di Canterbury, nell'elenco delle tappe del suo percorso da Roma al canale della Manica, nominava quale ventesima submansio "Sancte Marie Glan", titolo che ha conservato fino a oggi. Viene ritenuto che l'edificio di cui si parlava sia nel 988 che pochi anni dopo fosse lo stesso, poichè la dedicazione al Battista, spesso associata a un'altra titolazione, non esclude quella a Santa Maria. In seguito Chianni viene nominato nel 1033 come luogo presso il quale venne rogata una donazione fatta alla chiesa volterrana. In un atto del 1 dicembre 1059, abbiamo la testimonianza dell'usurpazione perpetrata dai Cadolingi di alcune rendite ecclesiastiche tra qui nella "de Clanni".
Nel 1061 il vescovo di Volterra con due atti rogati "intus nostra Sancte Marie plebe de Clanni" confermava e concedeva privilegi all'abbazia di Elmi. Nel gennaio 1104, Ugo di Petro e Uberto di Oddo cedettero ai rappresentanti del monastero di Passignano alcuni beni situati "infra teriturio de plebe Sancte Marie sito Clanni». Il 26 aprile 1118 venne stipulata una permuta a fra la pieve di Chianni e il monastero di San Salvatore di Fucecchio. Il monastero offriva tutti i suoi possedimenti nel territorio di Catignano, mentre la pieve dava in cambio una serie di beni posti in vari luoghi del territorio fucecchiese. Il 29 dicembre 1171, papa Alessandro III confermava i diritti che il vescovo Ugo aveva su vari beni fra cui la "plebem de Clanni cum parochialibus ecclesiis". Alcuni anni dopo, il 23 aprile 1179, la pieve veniva nuovamente confermata al vescovo volterrano dallo stesso papa. La pieve di Chianni veniva ricordata anche in un verso di una chanson de geste, La Chevalerie d'Ogier de Danemarche. Fu tra la fine del XII secolo e gli inizi del successivo che l'edificio plebano venne ricostruito, nelle forme attuali, ad opera dei vescovi volterrani. Probabilmente il vecchio edificio preromanico risultava inadeguato in seguito all'aumento della popolazione determinato dalla fondazione del castrum novum di Gambassi. In un documento risalente al 1230 il vescovo volterrano richiese il risarcimento dei danni e delle usurpazioni arrecate ai propri beni dal comune di San Gimignano fra cui quelli fatti a varie pievi compresa quella "de Chianni". Fra il 1508-1521 l'edificio fu interessato da consistenti lavori di restauro, finanziati da Antonio Zeno, titolare del beneficio pievanale.