"Scoppio del Carro" origine Longobarda?
Gli annali ci tramandano che dopo la liberazione di Gerusalemme, nel giorno del Sabato Santo, i crociati si radunarono nella Chiesa della Resurrezione e, in devota preghiera, consegnarono a tutti il fuoco “santo” come simbolo di purificazione. A questa cerimonia risale la consuetudine pasquale di distribuire il fuoco benedetto al popolo di Firenze. Il fuoco santo, riporta la leggenda, veniva acceso proprio con le scintille sprigionate dallo sfregamento delle tre schegge di pietra del Santo Sepolcro.

Durante le crociate in Terra Santa, a cui molti fiorentini parteciparono, e perirono, e di cui era ovviamente impossibile recuperare il corpo, è lecito supporre che a Firenze fosse ancora forte l’usanza pagana longobarda delle perticae, considerato il forte spirito guerriero, e nazionalistico, dei longobardi che più di ogni altra cosa gli identificava anche nel loro rapporto con la religione cristiana, e con la Pasqua, e considerato che la calata dei longobardi in Italia venne considerata da loro come una presa di possesso della “Terra promessa”.
Gli usi longobardi, ovviamente pagani, nel X secolo non dovevano essere del tutto scomparsi perché la Tuscia Langobardorum il Ducato di Tuscia longobardo, che, come sappiamo, incise cosi profondamente sulla Toscana altomedioevale , è durata fino al 774 d.C.
Quindi l’ipotesi che nel X-XI secolo la “colombina” nascesse come una “riedizione” dell’usanza delle perticae per ricordare e celebrare i combattenti morti in Terra Santa non è una idea peregrina, tenuto conto, ulteriormente, che la nobiltà longobarda era prima di tutto una nobiltà guerriera .

Una congettura affascinante, che poniamo all’attenzione degli storici di “mestiere” e del pubblico toscano, e che riprende ulteriore forza tenendo conto delle parole di Paolo Diacono e sul fatto che il “viaggio” della colombina si svolge in direzione sud-est, verso il Duomo, ossia in direzione di Gerusalemme, dove giacciono i corpi dei toscani, di ascendenza longobarda, partiti per la crociata di Goffredo di Buglione e morti in combattimento per liberare il Santo Sepolcro .
La colombina, pertanto, ha tutta l’aria di essere un notevole “relitto” di tradizione della “Tuscia Longobarda” sopravvissuto fino ai giorni nostri , anche se pesantemente inglobato nell’alveo della cristianità , ed esempio efficace di sincretismo religioso-culturale fra cultura germanica e cristianesimo, e la cui reale origine era stata naturalmente già dimenticata nel medioevo.
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Scoppio del Carro, la tradizione