I Conservatori di Legge furono una magistratura istituita nel 1428 dalla Signoria di Firenze per garantire la sicurezza e la giustizia del Comune. Composta da dieci cittadini, la loro funzione principale era verificare la legittimità delle elezioni degli ufficiali fiorentini e forestieri, oltre a vigilare sull’applicazione delle leggi della Repubblica. Questo organo sindacava su tutte le magistrature della città, con giurisdizione anche su crimini come la bestemmia, la sodomia e il gioco d’azzardo, e dal 1532 si occupava delle cause dei poveri. La magistratura venne creata nel contesto delle riforme giuridiche della Repubblica fiorentina. Il loro compito principale era garantire il rispetto degli ordinamenti e delle leggi repubblicane. Questo comportava la verifica della corretta elezione degli ufficiali pubblici, assicurandosi che questi rispettassero i loro doveri. Avevano il potere di indagare e, se necessario, sindacare sugli ufficiali che non svolgevano adeguatamente i loro incarichi. Questi magistrati vigilavano anche sulle condanne relative a crimini civili e penali, incluse le bestemmie e i giochi d'azzardo, oltre a occuparsi della sodomia, un crimine considerato grave all'epoca.
Il magistrato era formato da dieci cittadini appartenenti alle Arti Maggiori e Minori, eletti per un periodo di sei mesi. Questi cittadini dovevano avere almeno 35 anni e non potevano rifiutare l’incarico a meno di gravi motivi, approvati dalla Signoria. Il loro compito era esercitato con diligenza e rigore, con il fine ultimo di garantire una gestione trasparente e corretta delle cariche pubbliche. Avevano inoltre il compito di sindacare sugli ammoniti, ossia coloro che, per condanne precedenti, erano considerati inabili a ricoprire incarichi pubblici. Oltre a garantire il corretto funzionamento del sistema giuridico, i Conservatori di Legge avevano una giurisdizione ampia che includeva la gestione di cause criminali, tra cui reati morali come bestemmie e sodomia, e questioni civili come il gioco d’azzardo. Dal 1532, furono incaricati anche della gestione delle cause riguardanti i poveri, dimostrando una sensibilità verso le classi sociali meno abbienti. I cittadini potevano fare appello a loro qualora si ritenessero ingiustamente puniti o aggravati da una sentenza. Questa magistratura, che aveva avuto un ruolo significativo nella vita della Repubblica fiorentina, venne ridotta a tre membri nel 1771 e fu definitivamente soppressa nel 1777.
La loro immagine di giustizia era rappresentata da una figura femminile con spada e bilancia, simboli di equità e potere, una rappresentazione che enfatizzava il loro ruolo di custodi della legalità e dell’equità.
Bibliografia:
- Giovanni Villani, Cronica Fiorentina, Edizioni Giunti, Firenze, 1995.
- Carlo Ginzburg, Il filo e le tracce: Vero, falso, finto, Feltrinelli, Milano, 2006.
- Alessandro Barbero, Storia della giustizia a Firenze: dalle origini al Rinascimento, Einaudi, Torino, 2011.
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