09 Febbraio 2015 · 24358 Views

Palazzo della Mercatanzia

Palazzo della Mercatanzia


Palazzo della Mercanzia anni 60

L'edificio sorge nell'area dov’era il teatro romano (visitabile e con ingresso in via dei Gondi dopo avere acquistato il biglietto in Palazzo Vecchio) e risulta già su una deliberazione del 1359 con lo scopo di ospitare il tribunale di Mercatanzia. Il Tribunale possedeva anche la nicchia centrale su via de' Calzaiuoli di Orsanmichele, dove aveva fatto collocare il gruppo statuario dell'Incredulità di San Tommaso di Andrea del Verrocchio. Il tribunale era composto da sei avvocati forestieri e da sei consiglieri cittadini, scelti tra le Arti maggiori, per giudicare le cause tra mercanti fiorentini, in qualunque parte del mondo si trovassero, e le controversie commerciali tra i componenti delle corporazioni delle Arti di Firenze.

Vista la presenza su questo lato di un altro palazzo destinato a sede degli Ufficiali della Condotta, con l'obiettivo di regolarizzare questa porzione della piazza, l'edificio venne eretto in forme simili al preesistente. Il cantiere, attivo fino a circa il 1361, fu affidato prima a Giovanni di Lapo Ghini, quindi a Berto di Martignone. Con il trasferimento nel 1548 dell'Università dei Mercanti l'edificio fu destinato, come il precedente, a sede degli uffici della Gabella dei Contratti, a quella del Sale e ad altri pubblici uffici e, nell'occasione, soprelevato di un piano. Un altro piano venne costruito probabilmente negli anni settanta del settecento. 
Nella prima metà dell'Ottocento l'edificio fu occupato dagli uffici del Registro e dalla Direzione del Demanio che, negli anni di Firenze Capitale (1865-1871), lasciarono spazio a quelli della Direzione del Contenzioso, alla caserma di pubblica sicurezza del quartiere di San Giovanni e all'Ufficio governativo del Genio Civile. Nel frattempo, in contemporanea dell'allargamento di via de' Gondi (1870-1874) venne demolita l'antica facciata da questo lato. Nel corso del Novecento i cantieri aperti furono invece essenzialmente volti al recupero dell'antica fabbrica, a partire da quello del 1904-1906 condotto con la direzione del conte Guicciardini dagli architetti Pietro Berti e Ezio Cerpi che riportarono, con la rimozione degli intonaci, la facciata "alla primitiva forma". 
Ulteriori restauri furono eseguiti negli anni sessanta del Novecento e, successivamente, tra il 1978 e il 1981, su progetto dell'architetto Nino Jodice con un cantiere finalizzato ad accogliere nell'edificio la sede del Consorzio Agrario provinciale di Firenze. Importanti lavori di risistemazione degli spazi interni sono stati poi condotti in vista dell'attuale destinazione del palazzo come museo della maison Gucci inaugurato il 26 ottobre 2011. Sulla facciata le copie (gli originali sono conservati all'interno del palazzo lungo l'itinerario del museo e nello spazio terreno ora occupato dalla caffetteria) di un bassorilievo con Cristo benedicente e dei ventuno stemmi delle Arti più quello del Tribunale di Mercatanzia, con il giglio di Firenze sopra una balla di mercanzia. Sotto il bassorilievo, nella cassa attualmente vuota, c’era una lista di legno con incisa l'iscrizione Omnis sapientia a Domino Deo est (Dal Signore Iddio proviene tutta la sapienza), ugualmente conservata negli spazi interni. 
 
Secondo alcune fonti, su questa facciata c’era un portico con un affresco di Taddeo Gaddi raffigurante, secondo alcuni la Verità con i vestiti trasparenti, secondo altri la Verità che cavava la lingua di bocca alla Bugia. Sempre alcune fonti segnalano come all'interno si trovassero affreschi, oggi scomparsi, di Niccolò di Pietro Gerini, di Ambrogio di Baldese, di Antonio e di Piero del Pollaiolo e di Sandro Botticelli
Nel vestibolo c’è una bella porta architravata, di pietra dipinta e dorata, con tre stemmi, della fine del Trecento. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Opere già nel Tribunale della Mercanzia:
Temperanza, Prudenza, Giustizia, Fede, Carità, Speranza sono di Piero del Pollaiolo e ultimo non certo per importanza la Fortezza di Sandro Botticellidatabili tutti nel 1470 e li potete trovare alla Galleria degli Uffizi.
 
 
Temperanza Pollaiolo
Temperanza
Piero del Pollaiolo

Prudenza del Pollaiolo
Prudenza
Piero del Pollaiolo

Giustizia del Pollaiolo
Giustizia
Piero del Pollaiolo


Fede
Piero del Pollaiolo


Speranza
Piero del Pollaiolo


Carita
Piero del Pollaiolo


La Fortezza
Sandro Botticelli

 

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