Ponti di Firenze, i più antichi

Ponti di Firenze
quelli più antichi


Ponte alle Grazie.
Fatto costruire da messer Rubaconte da Mandella, milanese, che era podestà di Firenze nel 1237 quando il ponte venne progettato, dice il Vasari, da Lapo, ossia Jacopo Tedesco. Aveva in origine otto arcate, ridotte poi a sei per il restringersi del letto del fiume e poi in cinque per la costruzione dei Lungarni.
Il ponte tenne contro tutte le piene che atterrarono per intero o in parte gli altri ponti. Su ciascuna pigna dai due lati erano costruite casupole, demolite in seguito, che servivano da botteghe e anche da ritiro a donne devote, le Romite del Ponte o Murate, che poi ebbero il celebre monastero di questo nome, e anche come dimora di povera gente, tra cui il poeta Benedetto Menzini (1) . Sulla prima pigna della riva destra i vicini Alberti avevano posto una cappella alla Madonna delle Grazie, che diede al ponte il nome più moderno. Tutti questi edifici furono demoliti nel 1875 quando venne allargato il ponte. A distruggerlo per l'ennesima volta non fu colpa di una alluvione delle mine tedesche del 1944.
Nel 1273 sul greto dell'Arno a sinistra, ove ora è la piazza dei Mozzi, fu giurata la pace tra duelli e Ghibellini al cospetto di Gregorio X, di Balduino imperatore di Costantinopoli e di Carlo I re di Napoli, pace di breve durata, che il papa sdegnato lasciò Firenze dopo di averla scomunicata.

Il Ponte alle Grazie

Ponte Vecchio.
È il passaggio più illustre sull'Arno, la cui memoria risale al 996. In principio era in legno e fu più volte bruciato e rovesciato dalle acque; fu ricostruito nella presente sua forma nel 1345, probabilmente da Neri di Fioravante (2). Le 48 botteghe ai due lati servirono dapprima a varie arti e mestieri soprattutto all'Arte dei Beccai, i macellai; poi vennero riservale agli orefici e agli argentieri; le retrobotteghe sporgenti furono aggiunte durante i secoli XVII e XVIII.
Sopra le botteghe a sinistra passa il corridoio costruito nel 1565 dal Vasari per collegare palazzo Pitti con palazzo Vecchio. Mentre lo si stava costruendo Cosimo I s'invaghì della bella Camilla Martelli (3) che abitava in una delle case attraversate. Camilla diventò prima amante, quindi moglie del granduca vedovo di Eleonora di Toledo.
All'estremità del ponte verso Borgo S. Jacopo c'era un ospizio prima dei Templari, poi dei Cavalieri di Malta. Anche l'Ariosto vi dimorò sei mesi nel 1513 e vi si legò con la leggiadra Alessandra Benucci (4), la quale, probabilmente d'accordo, vi era pure venuta da Ferrara a passare i primi mesi della sua vedovanza. L'Ariosto fu l'inizio di un amore che durò per tutto il resto della sua vita.
 

Non so s'io potrò ben chiudere in rima,
 

All'altro sbocco del ponte sorgeva la Statua di Marte ai piedi della quale, secondo alcuni resoconti, fu ucciso nel 1215 il giovane Buondelmonte, principio delle lotte fra guelfi e ghibellini in Firenze.

Ponte Vecchio e la

Motonave Fiorenza
 

Ponte a Santa Trinita.

Cosi detto dalla vicina chiesa ed ex-convento dei monaci Vallombrosani, il più artistico e fastoso della città, fu ricostruito per ben tre volte dopo essere stato rovescialo altrettante dalle piene dell'Arno, escluso le mine dell'esercito tedesco.
Lo scultore ed architetto Bartolomeo Ammannati gettò, per ordine di Cosimo I, le fondamenta del ponte nel maggio del 1507 e lo compi nel settembre del 1570. La costruzione di questo ponte era stupenda, un capolavoro di solidità e d'eleganza. Giovanni Spadolini lo descrisse come uno dei più bei ponti di tutta Italia e fra i più eleganti d'Europa.
Le quattro statue delle stagioni furono collocale nel 1608 in occasione del matrimonio di Cosimo II de' Medici con Maddalena d'Austria.

Ponte Santa Trinita

Ponte alla Carraia.
Costruito di legno nel 1218 dai frati Umiliati di Borgo Ognissanti, venne portato via da una piena dell'Arno nel 1264. In seguito venne ricostruito in legname su pigne in pietra da Fra Sisto e Fra Ristoro (5) ma nel 1304 crollo sotto il peso della gran folla accorsa ad assistere ad uno spettacolo carnevalesco sul fiume dato dalla Brigata de' Sollazzi di Borgo San Frediano. Narra il Villani che il gioco divenne così serio che non ci fu famiglia in Firenze che non piangesse qualche morto.
Rifatto, venne di nuovo spazzato via da una piena nel 1333. Lo ricostruì tutto in pietra nel 1336 Fra Giovanni da Campi: due arcate vennero distrutte dalla piena del 1557 e Cosimo I lo fece l'istaurare dall'Ammannati. Un'altra piena del 1867 lo scosse ma resse molto bene fino a quando l'esercito tedesco, durante la ritirata del 1944, lo distrusse.

Ponte alla Carraia

Alle due estremità della città c'erano due ponti sospesi denominati rispettivamente ponte di ferro di San Niccolò, oggi Ponte di San Niccolò e ponte di ferro alle Cascine, oggi Ponte alla Vittoria, ultimati nel 1837 da due ingegneri francesi i fratelli Marc e Jules Séguin. Quello sopra il ponte alle Grazie fu portato via dalla grande inondazione dell'Arno nel novembre del 1844 e fu restaurato nel 1853. L'altro attraversa il fiume in un punto ove le acque sono alle volte così magre che si attraversavano tranquillamente a piedi. Entrambi i ponti vennero minati e distrutti dai soldati tedeschi nel 1944 mentre si ritiravano.

Ponte Sospeso di San Niccolò
Ponte di Ferro alle Cascine

Le banchine lungo il fiume, note col nome fiorentino di lungarni (lungo l'Arno), si stendevano per tutta la lunghezza della città lungo la sponda destra del fiume e sulla sponda sinistra da porta San Nicolò al palazzo Tempi in via dei Bardi e dal ponte a Santa Trinità fino alle mura presso la porta San Frediano.
Il lungarno della sponda destra, col suo prolungamento alle Cascine, era il passeggio più frequentato durante i mesi invernali, anche oggi perchè durante le belle giornate il sole scalda quel lato.
I nomi delle varie sezioni del lungarno cambiano spesso, come lungarno della Borsa, edilizio accademico costruito nel 1860 dal Maiorfi, lungarni Corsini, Acciaioli, Serristori, Torrigiani, Guicciardini, Soderini, ecc. dai rispettivi palazzi di famiglie che abitavano il luogo.


(1) Benedetto Menzini (Firenze, 29 marzo 1646 – Roma, 7 settembre 1704) è stato un poeta italiano. (Treccani)
(2) Neri di Fioravante Fioravanti (Pistoia, ... – Firenze, 1374) è stato un architetto italiano del Trecento, attivo a Firenze e in Toscana. (Treccani)
(3) Camilla Martelli (Firenze, 1545 – Firenze, 30 maggio 1590) fu prima amante e poi moglie morganatica del Granduca di Toscana Cosimo I de' Medici.​ (Treccani)
(4) Alessandra Benucci (Barletta, 1480 (circa) – Ferrara, 12 settembre 1552) è stata una nobile italiana. (Treccani)
(5) Fra Sisto e Fra Ristoro  sono stati attribuiti la ricostruzione dei ponti fiorentini alla Carraia e Santa Trinita dopo l'alluvione del 1264 ed i progetti della basiliche di Santa Maria Novella a Firenze (1279) e Santa Maria sopra Minerva a Roma (1282).

Panorama sui ponti di Firenze
Foto di copertina
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