Metropolitana illustrata
Descrizione e spiegazione delle tavole
Parte seconda
Siccome i disegni delle tavole delle quali ci accingiamo alla descrizione sono misurati sopra una scala di Braccio Fiorentino (a), all'effetto dunque di evitare i rimproveri, che altre volte ci sono giunti dall'estere Nazioni, di non aver redatto i disegni dei Monumenti della Toscana, e di altre parti dell'Italia, sopra una misura più generalmente intesa; cosi ci facciamo un dovere di prevenire i lettori, e tutte quelle persone che non avessero conoscenza della dimensione del Braccio Toscano, che questo è equivalente a Piedi uno, nove Pollici, e sei Linee del Piede di Parigi.
(a) Braccio fiorentino 0,5836 mt. A causa del metodo inappropriato utilizzato nelle province toscane nel 1808 e a causa dell'impossibilità di reperire tutti i campioni originali, nel 1877 venne stabilito di utilizzare per le unità toscane i valori del 1808 però in forma approssimata.
Tavola III
Pianta seconda del medesimo Tempio
al piano della prima Ringhiera.
Pianta seconda del medesimo Tempio al piano della prima Ringhiera.
È disegnata nella presente Tavola la pianta del Tempio al piano della ringhiera sojira le volte, dove sono ancora delineatigli sproni B fatti per rinllancare le tribune. Quelle intermedie e
segnale A sono fatte con disegno del Brunellesco, per adornare esteriorniente la fabbrica, e servono ancora di ricetto E per le scale segnate F costruite per salire alla ringhiera M. Per mezzo di questo ricetto si ha ingresso alle altre scale a chiocciola G, le quali arrivano fino al'impostatura della Cupola, Le lettere D denotano gli archetti sostenenti la tettoia della navata, siccome la Lettera L l'ambulatorio che circonda tutta la sommità della fabbrica, come più chiaramente rilevasi dalle seguenti indicazioni.
A Tribune di marmo , dove sboccano le scale.
B Sproni.
C Tribune.
D Pilastri con archi zoppi sopra, che sostengono le tetta, e incatenano la fabbrica.
E Passari.
F Scalette che conducono alla ringhiera esteriore.
G Scale a lumaca.
H Scaletta a lumaca, che dalla prima ringhiera sale sopra le volte.
I Scale che dalla ringhiera interna salgono all'ambulatorio L, il quale gira esteriormente la fabbrica.
R Scale che salgono sopra le volte.
L Ambulatorio che circonda la fabbrica.
M Ringhiera con parapetto, che circonda la fabbrica esternamente.
Taglio del Tempio.
Vedesi delineato nel presente disegno il taglio di tutta la Chiesa, la quale benché apparisca assai spogliata di ornamenti, pur non ostante le generali proporzioni sono in ima soddisfacente armonia, ed il tutto è imponentissimo. Allora quando fu demolita la facciata vecchia, per conservare, e impiegare alcune delle molte statue che erano situate nella medesima, furono fatte le nicchie di marmo di Seravezza segnate A, le quali appoggiano alle pareti dei portici, non meno che ai piloni che sostengono la Cupola. Sono queste nicchie fatte con disegno di Bartolommeo Ammannati, ed una di esse l'abbiamo figurata più in grande al di sopra, con sua pianta e scala particolare.
In seguito quelle vecchie statue, ad eccezione di poche, furono situate sopra gli altari nelle Tribune e altrove, e sostituite alle medesime altre più moderne di professori distinti. Fra queste Statue rimasteci di antica costruzione, sono da notarsi le prime due appiè della Chiesa, opere stimatissime di Donatello, non tanto pel lavoro che pei soggetti che rappresentano, avvengachè quella dalla parte del Campanile è il ritratto di Messer Giovamiozzo Manetti illustre Letterato, e Cancelliere della Repubblica, e l'altra dal lato opposto ci conserva l'effigie di Poggio Bracciolini famoso Letterato, Cancelliere anch'egli della Repubblica, e Segretario Apostolico. Sono in buon numero le finestre di questo Tempio, ornate di vetri colorati, secondo il costume di quel tempo, per dipingere i quali la fiorentina Repubblica fece venire di Germania a Firenze un Francesco di Domenico Livi da Gambassi, il quale
era famoso maestro di vetri a mosaico, e ad esso fu commessa la fabbrica di tutti gli specchi della Chiesa, costando ciò da una deliberazione degli Operai di S. Maria del Fiore del 15 Ottobre 1436 (1), Nella figura C è delineata la quarta parte delle piante delle tre maggiori Cupole che sieno in Italia, cioè quella di Firenze, del Pantheon, e di S. Pietro di Roma, essendo quest'ultima la minore di circuito delle precedenti, e la maggiore quella della Rotonda. Nell'altezza poi del suo sesto, la maggiore è quella di S. Maria del Fiore, la minore la Rotonda, come vedesi nella figura D (2). Gli archetti B servono per caricare il cornicione esterno della Chiesa.
Parte prima
Parte seconda
Tratto da La Metropolitana fiorentina illustrata, Firenze, G. Molini, 1820
(1) Gio. Balista Pieratti conferma il parere di Baccio del Bianco.
(2) Francesco Cenerini dice doversi lare di due ordini in conformità del disegno fatto dal Passignano.