Le antiche divisioni della città di Firenze in Quartieri e Gonfaloni.
Tutte le antiche città erano ripartite, sia per effetti amministrativi, sia per quelli militari in sestieri o in quartieri, o in terzieri e questi in tante suddivisioni minori.
Queste divisioni minori, per non uscire dagli esempi della Toscana, si chiamavano Contrade a Siena, a Montepulciano ed in altri luoghi, Cappelle a Pisa, a Prato avevano nome dalle Porte, a Firenze invece erano dette Gonfaloni.
Dopo la costruzione del secondo cerchio delle mura, Firenze nella sua parte interna fu divisa in quartieri che presero nome dalle quattro porte principali: Porta del Vescovo o del Duomo, Porta S. Maria, Porta S. Piero e Porta S. Pancrazio o Brancazio.
Ampliata la città, nel 1078 fu fatta la divisione in sestieri che ebbero i nomi seguenti: Oltrarno, S. Piero Scheraggio, Bórgo, S. Pancrazio, Duomo, S. Piero. Questi sestieri erano poi nel complesso divisi in 20 gonfaloni.
Riformato completamente il governo della città, dopo la cacciata del Duca d'Atene, si tornò nel 1343 alla divisione in quartieri e ciascun quartiere fu suddiviso in quattro Gonfaloni.
Ogni gonfalone comprendeva determinate parti della città separate tra loro o dall'Arno o dalle mura o da alcune delle strade principali. Questa suddivisione aveva scopi amministrativi e militari e ciascun gonfalone doveva eleggersi un Gonfaloniere, chiamato di compagnia, perchè doveva radunare e comandare una compagnia di milizie cittadine per la difesa del Palazzo dei Signori e della libertà popolare.
Cotesti sedici Gonfalonieri costituivano poi una specie di Consiglio che, opportunamente convocato, doveva discutere insieme al Gonfaloniere di Giustizia ed ai Priori di Libertà gl'interessi
della Repubblica. Indicando per ogni Quartiere i Gonfaloni che avevano nome dagli emblemi o segni araldici della loro bandiera, procureremo anche di determinare quali parti della città fossero assegnate a ciascuno di essi.
RUGGIERI, Ferdinando.
Pianta della città di Firenze nelle sue vere misure colla descrizione dei luoghi piu notibili di ciascun Quartiere. Firenze: Giusseppe Bouchard, 1755.
1. Gonfalone Scala. — Era confinato: dall'Arno, dalle mura cittadine fra la Porta S. Niccolò e la Porta S. Giorgio dalla quale per il Poggio de' Magnoli scendeva fino a S. Felicita e per il piccolo tratto di Via de' Guicciardini arrivava fino al Ponte Vecchio. Vi erano comprese le parrocchie di S. Niccolò, Santa Lucia de' Magnoli, S. Maria Soprarno (soppressa) San Giorgio e parte di quella di Santa Felicita.
2. Gonfalone Nicchio. — Dal Ponte Vecchio al Ponte S. Trinità era confinato dall'Arno: dalla Piazza dei Frescobaldi entrava in Via del Presto di S. Martino, allora parte di Borgo Tegolato, arrivando fino alla Via de' Michelozzi. Traversando Via Maggio e lo Sdrucciolo de' Pitti passava dietro il Palazzo Pitti e risalendo in linea retta il poggio, giungeva alla Porta San Giorgio. Vi erano comprese le parrocchie di S. Iacopo Soprarno (soppressa) e parte di quelle di S. Felicità e di S. Frediano.
3. Gonfalone Sferza. — Dal poggio di Boboli andava alla Porta Romana, comprendeva il lato orientale di Via de' Serragli e verso la Via Sitorno, oggi della Chiesa, s'internava fra le case sboccando in Via S. Agostino all'entrare di Piazza S. Spirito e comprendendo un lato della piazza, andava a trovare il confine del Gonfalone Nicchio in Via de' Michelozzi. Comprendeva le parrocchie di S. Felice in Piazza e di S. Pier Gattolini.
4. Gonfalone Drago S. Spirito. — Comprendeva tutto il resto del quartiere d'Oltrarno fino alle mura fra Porta Romana e l'Arno, colle parrocchie di S. Frediano e parte di quelle di S. Felice in Piazza e di S. Iacopo Soprarno.
1. Gonfalone Carro. — Dal Ponte Vecchio, lungo il lato orientale di Via Por S. Maria, giungeva alla piazza di Mercato Nuovo e per Calimala girava a lato d' Orsammichele proseguendo poi in Via de' Cimatori fino all'angolo di Via de' Cerchi. Per questa via entrava in Via della Condotta, poi passando di fianco al Palazzo Uguccioni, entrava in Piazza della Signoria e seguiva la linea di Via de' Gondi e continuava per Borgo de' Greci fino alla stradella che si dice oggi Via del Parlascio; poi traversando le case e la via, oggi de' Neri, seguiva la linea della Via d'Altafronte fino all'Arno per far ritorno al Ponte Vecchio. Comprendeva parte delle parrocchie di S. Stefano al Ponte, S. Cecilia, Orsammichele, S. Romolo, S. Firenze e S. Piero Scheraggio.
2. Gonfalone Lion Nero. — Dalla Piazza d'Altafronte, oggi piazza dei Giudici, risaliva l'Arno fino alle mura per riscendere poi lungo Via delle Torricelle e il Corso de' Tintori fin al convento di Santa Croce. Seguendo la linea delle case dal lato meridionale della Piazza di S. Croce andava poi per Borgo de' Greci a ritrovare il confine del Gonfalone Carro. Le case comprese in questo circuito appartenevano alle parrocchie di S. Piero Scheraggio, S. Remigio, S. Iacopo tra' Fossi e S. Firenze,
3. Gonfalone Bue. — Seguendo il confine del gonfalone Lion Nero, dalle mura della città discendeva fino a Piazza della Signoria per il Borgo de' Greci: passava di fianco al palazzo degli Uguccioni, traversava Via della Condotta fino alla Piazzetta de' Cerchi, tagliava il convento della Badia e sboccava in Via del Proconsolo, comprendendo le case sul canto di Via del Palagio, ora Via Ghibellina. Seguiva la linea di questa strada fino alla Via della Fogna, ora Da Verrazzano, e tagliando parallelamente fra Via Ghibellina e Via de' Malcontenti, tornava alle mura. Vi erano comprese in tutto o in parte le parrocchie di S. Simone, S. Firenze, S. Appollinare, S. Romolo e Badia.
4. Gonfalone Ruote. — Dalle mura scendeva lungo il confine del gonfalone Bue da un lato e dall'altro, per Via dell'Agnolo, Via de' Pandolfini, la Via che si chiama ora Dante Alighieri, Piazza de' Tavolini, Via de' Cerchi ritrovava il confine irregolare e frastagliato del gonfalone Bue. Comprendeva in parte le parrocchie di S. Giuseppe, S. Ambrogio, S. Simone, S. Procolo, Badia, S. Martino, S. Apollinare e S. Romolo.
1. Gonfalone Lion Bianco. — Da Via Calimala, seguendo una linea irregolare limitata da stradelle, andava in Via Tornabuoni, piegava per Via della Spada e Via del Sole per raggiungere il lato settentrionale di Via della Scala e girando dietro il convento di S. Maria Novella comprendeva le case di tre lati della Piazza Vecchia entrando poi in Via de' Cenni, ora dei Panzani. Voltava dipoi per un piccolo tratto di Via del Giglio, entrava alla Croce al Trebbio sboccando in Piazza degli Antinori. Di fianco alla Chiesa di S. Gaetano, raggiungeva con un'altra linea irregolare la Piazza di Mercato Vecchio, ora piazza della Repubblica, per far capo in Calimala. Comprendevam parte di molte parrocchie: S. Andrea, S. Miniato fra le Torri, S. Maria degli Ughi, S. Donato dei Vecchietti, San Paolo, S. Maria Novella, S. Michele Berteldi (oggi S. Gaetano), S. Pier Buonconsiglio e S. Maria in Campidoglio.
2. Gonfalone Lion Rosso. — Dalla Via de' Sassetti per altri vicoli scomparsi, includendo il Palazzo detto dello Strozzino e il Palazzo degli Strozzi, raggiungeva Via della Vigna Nuova, volgeva per Via de' Fossi fino a Via del Sole, ritornando poi in Via degli Strozzi, già Via tra i Ferravecchi. Il suo territorio era diviso fra le parrocchie di S. Miniato fra le Torri, S. Maria degli Ughi, S. Trinità, S. Pancrazio e S. Paolo.
3. Gonfalone Vipera. — Dal Ponte Vecchio per Via Por S. Maria proseguiva fino a Calimala e volgendo per certi vicoli, sboccava in Pellicceria traversando Via Porta Rossa e seguendone il lato di mezzogiorno fino a Piazza di S. Trinita. Qui voltava, passando dietro il Palazzo degli Spini per raggiungere il Lungarno e ritornare al Ponte Vecchio. Le case di questo gonfalone appartenevano alle parrocchie dei SS. Apostoli, di S. Maria Sopra Porta e di S. Trinità.
4. Gonfalone Unicorno. — Da Pellicceria, fra Via Porta Rossa e certi vicoli scendeva in Via de' Tornabuoni attraversandola per trovare la Via del Purgatorio e Via Parione. Voltava per Via de' Fossi, Piazza di S. Maria Novella e Via della Scala per raggiunger le mura e tornare lungo la linea del fiume fino al vicolo dietro il palazzo degli Spini. Le case di questo gonfalone appartenevano alle parrocchie di Santa Maria degli Ughi, S. Trinità, Ognissanti, S. Paolo e S. Lucia.
1. Gonfalone Chiavi. — Dalle mura della città presso alla porta alla Croce, il confine del gonfalone era determinato dalle Vie dell'Agnolo, e Via de' Pandolfini. Per Via del Proconsolo entrava poi in Borgo degli Albizi, passando fra le case a tergo di S. Maria in Campo, traversava Via dell' Oriuolo, andava allo Spedale di S. Maria Nuova e poi per Via della Pergola e Via di Pinti raggiungeva le mura. Le parrocchie alle
quali appartenevano le case di questo gonfalone nerano: S. Ambrogio, S. Pier Maggiore, S. Procolo e S. Maria in Campo.
2. Gonfalone Drago S. Giovanni. — Dalla Croce al Trebbio per Via del Giglio fino a Piazza di Madonna, Via della Forca, Via de' Cerretani, Piazza del Duomo, Via de' Martelli e Via Larga, oggi via Cavour, fino alle mura. Dalle mura per Via S. Sebastiano, Via della Sapienza, Via del Cocomero, oggi Via Ricasoli, fino a Piazza del Duomo, da S. Cristofano degli Adimari, il Ghetto Piazza degli Agli e di li attraverso alle case e poi per Via del Trebbio fino a Croce al Trebbio. Comprendeva le parrocchie di S. Maria Maggiore, S. Lorenzo, Duomo, S. Salvatore, S. Ruffillo, S. Marco, S. Cristofano Adimari, S. Tommaso, S. Leo, S. Michele Berteldi.
3. Gonfalone Lion d'Oro. — Da Piazza del Duomo per Via de' Martelli e Via Larga fino alle mura per raggiungere il confine del Gonfalone del Lion Bianco. Poi per Via de' Cenni, via del Giglio, Via della Forca di Campo Corbolini e Via de' Cerretani tornava in Piazza del Duomo. Il territorio apparteneva alle parrocchie del Duomo, S. Lorenzo, S. Maria Novella, S. Maria Maggiore.
4. Gonfalone Vaio. —Da Or San Michele, Piazza di Mercato Vecchio, Piazza di S. Cristofano Adimari, Piazza del Duomo fino a Via de' Servi, le mura, Via della Pergola, Via Folco Portinari, dietro S. Maria in Campo, Via del Proconsolo, Via Dante Alighieri fino a Orsammichele. Parrocchie comprese entro questi confini: San Michele in Orto, S. Tommaso, S. Cristofano Adimari, Duomo, S. Pier Celorum, S. Margherita, S. Martino, S. Michele Visdomini, SS. Annunziata, S. Maria in Campo, S. Benedetto e S. Maria Alberighi.
Comparivano la mattina per tempo i Paliotti portati ciascuno da un uomo a cavallo, tanto dello Stato Fiorentino che del Senese, i primi avanti l'Arte dei...