Colletta a favore di Leopoldo Gargani
Come un disinteressato salvataggio ha cambiato la vita ad una famiglia
Vive tuttora nella memoria di quanti furono testimoni e se ne interessavano, il tratto generoso di un nostro popolano per nome Leopoldo Galgani, il quale nel giorno di Berlingaccio nel 1847, mentre accalcavasi a diporto della folla nel Lung'Arno tra il Ponte a Santa Trinita e il Ponte alla Carraia, si slanciava senza esitare a noto nel fiume, e salvava da morte un fanciullo pericolante. La nobile azione ridestò nell'animo di molti il desiderio di proclamarle il merito esemplare con qualche onorevole attestato di stima e ammirazione, e tosto si aprirono siste di soscrizioni che ben risposero all'intento. Fu quindi compilato un regolamento, la di cui eseguzione venne affidata a noi sottoscritti. Con esso stabilivasi in massima doversi tener conto delle somme raccolte per erogarle soltanto nei casi di bisogno imperioso. Di questi e sono accorsi di rado nei 12 anni passati, come apparisce dal qui unito prospetto, talchè l'intiero ammontare di L. 616.3.4 depositate allora nella Cassa Centrale di Risparmio, non è rimasto diminuito che di 253.6.8, avendo il Gargani rinunziato a valersi dei frutti annuali di che avrebbe potuto disporre per supplire alla spesa della pigione. ora gli si è presentata occasione favorevole tutte le masserizie e i mobili di una locanda bene accreditata e frequentata in Mercato [Vecchio], il di cui affittuario è costretto ad assentarsi da Firenze, e rilascia i suddetti a basso prezzo, purché a pronti contanti.

A tal uopo il Gargani destinava non solo l'avanzo de' guadagni che gli derivano dal traffico d'uova e d'agnelli in che attivamente si adopera, ma faceva pur anche assegnamento del resto che gli spetta sul libretto esistente sotto il di lui nome presso la cassa di Risparmio, in cui per lui si è accumulato un credito a tutto quel giorno un credito di L. 665.1.8. Nell'accogliere la di lui richiesta di restituzione, di detto reato, abbiamo considerato che lo scopo della nostra missione che quello di costudire la retribuzione elargitagli acciò non andasse disperso, e ne fosse plausibilmente l'importare, contribuendo secondo l'opportunità al vero bene della di lui famiglia. Questa non essendo aumentata, si è sempre altresì si governata con saggezza e buon'ordine, della qualcosa il merito appartiene al suo capo, che in fatto di previdenza e economia può dirsi maestro, porgendo esempio raro e oltre modo apprezzabile. Perciò non abbiamo esitato a compiacerlo, doppoichè ci siamo persuasi essere assai migliore e più fruttifero del passato l'impiego ora da lui preso di mira la summentovata speculazione, nella quale egli intende associarsi come cointeressato l'unico suo figlio quindicenne gia capace di prestargli efficace cooperazione.
Portato in tal guisa a compimento l'incarico addossatoci dai contribuenti alla pia opera, vogliamo sperare bene di avere interpretate le loro intenzioni, e avere congruamente corrisposto alla fiducia di che ci hanno onorati.