L'Ulivo della Strega
Nel cuore di Magliano in Toscana, vicino alla chiesa della Santissima Annunziata, si trova un ulivo millenario, ancora rigoglioso e produttivo, che è l’orgoglio della comunità locale. Questo albero antico porta con sé una storia ricca e complessa, che risale ai tempi del paganesimo, quando era considerato sacro e adornato con offerte votive. Con il passare del tempo e il cambiamento delle credenze, l’ulivo ha visto la sua importanza spirituale diminuire, ma non ha mai cessato di essere un simbolo significativo per la comunità.
Durante l’epoca cristiana, l’albero fu costretto a produrre baccelli per convertire un giocatore disperato e bestemmiatore, allontanando così il vecchio dio capripede. Nonostante le difficoltà, l’ulivo ha continuato a prosperare, testimone silenzioso dei cambiamenti storici e culturali della città.
Sotto il regno di Elisa Baciocchi, l’ulivo ha visto un rinnovato interesse. Tuttavia, le nuove generazioni hanno dimenticato la sua sacralità e hanno iniziato a raccontare leggende spaventose su incontri diabolici sotto i suoi rami contorti, chiamandolo l’ulivo della strega.
Nonostante tutto, l’ulivo continua a svolgere il suo ruolo nella comunità, producendo frutti ogni stagione e rimanendo un simbolo di resistenza e longevità. La sua esistenza millenaria gli ha insegnato la pazienza e la saggezza, permettendogli di osservare con serenità i continui cambiamenti degli uomini dalla vita breve.
Oggi, restaurate, sono icone culturali, funzionano come distributori di vino soprattutto ai turisti, preservano però l'antica tradizione.
La torre sorge su un ex casinetto dei Medici. All’interno, una scala conduce a diverse stanze e gallerie, offrendo una vista panoramica di Firenze.
.Una collocazione insolita L'Annunciazione trecentesca accanto al Campanile di Giotto:
Si dice rappresenti il lavoro degli animali alla costruzione del Duomo, ma un racconto suggestivo suggerisce una vendetta amorosa.