Nello Niccoli, una figura eroica e indomita, il cui nome risuona tra le pagine della storia italiana come un simbolo di coraggio e dedizione alla causa della libertà. Nato sotto il cielo di Firenze il 18 dicembre 1890 e morto sempre a Firenze il 29 aprile 1977, Niccoli crebbe con una forte passione per la giustizia, che lo portò a laurearsi in Agronomia e a combattere valorosamente nella Prima Guerra Mondiale.
Ma la sua vera battaglia iniziò negli anni '20, quando, insieme a menti illuminate come i fratelli Rosselli e Piero Calamandrei, fondò il "Circolo di cultura" di Firenze, un faro di speranza che brillò fino al suo crudele smantellamento per mano degli squadristi nel 1924. La sua determinazione non vacillò: fu tra gli architetti dell'espatrio in Francia del grande Gaetano Salvemini, lottando senza sosta contro il regime fascista che cercava di soffocare ogni spiraglio di libertà.
Richiamato alle armi nel 1940 e inviato in Libia, Niccoli tornò a casa gravemente ammalato due anni dopo, ma il fuoco della resistenza ardeva ancora potente nel suo cuore. Nel dicembre 1943, con il nome di battaglia "Sandri", prese il comando delle forze militari del Partito d'Azione, tessendo le fila di una rete che avrebbe portato Firenze a diventare la prima grande città italiana liberata, anticipando l'arrivo degli Alleati con un governo locale già saldamente appoggiato dai cittadini.
Una lapide, posta sulla casa fiorentina dove trascorse gli ultimi anni della sua vita, celebra la sua indomita lotta per gli ideali di Giustizia e Libertà. "Nel circolo di cultura del 'Non Mollare' e infine nel Partito d’Azione tenne fede agli ideali di Giustizia e Libertà," recita, onorando il suo ruolo decisivo nella liberazione di Firenze nell'agosto del 1944.
Nello non fu solo un valoroso combattente; fu anche un custode della memoria, cofondando e presiedendo l'Istituto Storico della Resistenza in Toscana. Il "Fondo Nello Niccoli", custodito gelosamente dall'Istituto, raccoglie documenti, lettere e cimeli, testimoni silenziosi di una vita dedicata alla lotta per un mondo migliore.
La storia di Nello Niccoli è un inno alla resistenza, un monito a non dimenticare il prezzo della libertà e un ricordo perenne del valore intrinseco dell'essere umano nella sua eterna ricerca di giustizia.
A Firenze, in via de' Bardi, si trova la lapide, sulla quale sono incise queste parole: In questa casa visse gli ultimi anni della sua vita Nello Niccoli 1890-1977 che, nel circolo di cultura nel Non Mollare e infine nel partito d'Azione tenne fede agli ideali di Giustizia e Libertà. Valoroso ufficiale nelle due guerre, guidò, nell'agosto 1944, la vittoriosa battaglia per la liberazione di Firenze. La cittadinanza riconoscente.
Misurava oltre due metri e si diceva che lui avesse ceduto il suo scheletro dopo morto, al Museo la Specola in cambio di un sussidio
Il mecenate che ha plasmato l'arte rinascimentale è stato un raffinato letterato, sostenendo grandi artisti e finanziando opere epocali.
Era un grande mercante di libri in epoca rinascimentale, influenzò tutte le biblioteche del tempo, tra cui quella Laurenziana e quella Vaticana.
La sua villa a Maiano divenne un centro culturale frequentato da illustri artisti.