Pietro Lorenzetti: Un Maestro Nascosto della Pittura Senese
Nel XIII e XIV secolo, un eccezionale pittore noto come Pietro Lorenzetti ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte, nonostante la scarsità di informazioni disponibili su di lui. Nato a Siena, città dominata dall'influenza artistica di Simone Martini, Lorenzetti visse in un'epoca in cui la sua arte sarebbe stata inevitabilmente paragonata a quella dei suoi illustri contemporanei, ma nonostante ciò, la sua grandezza artistica è indiscutibile.
La sua opera più celebre che troviamo nella Galleria degli Uffizi, la "Madonna col Bambino in trono e angeli", è un capolavoro di armonia e vivacità, come descritto da Vasari. Questa composizione testimonia la maestria di Lorenzetti e la sua capacità di esplorare la vita e la prospettiva nelle sue opere. La disposizione vivida e naturale delle figure angeliche e l'uso magistrale della luce e delle prospettive intuitive lo distinguono come un pioniere nell'arte del suo tempo.
Nel dipinto in questione, Lorenzetti crea un'atmosfera di intimità e grazia, rappresentando la Vergine Maria circondata da otto Angeli. La disposizione delle figure suggerisce un dialogo animato tra di loro, mentre la luce che penetra da un unico punto conferisce profondità e realismo al dipinto. Lorenzetti gioca anche con l'illusione ottica, rappresentando la Madonna come seduta ma anche in piedi, sottolineando la sua abilità tecnica e la sua ricerca di espressione emotiva.
Il momento culminante della composizione è l'interazione tenera tra la Madonna e il Bambino Gesù. Il contatto affettuoso tra di loro, evidenziato dal gesto del Bambino che tocca il mento della madre, trasmette un senso di intimità e amore materno. Questo dipinto, con la sua delicata espressione di devozione e affetto, rappresenta il culmine dell'arte senese del periodo.
Nonostante il suo talento innegabile, Pietro Lorenzetti è stato oscurato dall'ombra dei suoi contemporanei più celebri, come Simone Martini. Tuttavia, la sua grandezza artistica è indiscutibile, come dimostra la magnificenza della "Madonna con gli otto Angeli", un'opera che rimane un'icona della pittura senese del XIII secolo.
L'affresco è stato finanziato da Vanni di Ristoro Niccoli nel 1350, è uno dei più antichi del santuario.
La tavola venne dipinta, secondo la descrizione di Vasari, per il convento di Annalena a Firenze ed è conservata nel museo dal 1919.
La Madonna del Granduca è un dipinto a olio su tavol di Raffaello, databile al 1504 circa e conservato nella Galleria Palatina a Firenze.
Il dipinto di Botticelli è drammatico e religioso, influenzato da Savonarola, con contrasti di luce e ombra, con una forte nota di classicismo.