Appena sono arrivato a una delle Vie Cave, una domanda mi è sorta spontanea: a cosa servivano queste vie? C'è chi sostiene che queste sono delle vere e proprie strade di comunicazione, scavate con fatica nel tufo per mettere in comunicazione i vari centri abitati e cercare di ridurre al minimo i tanti dislivelli che ci sono tra il fondovalle e il piano sopra. Altri invece le considerano dei percorsi sacri dove ogni giorno venivano svolte cerimonie e processioni per i defunti. Poi ci sono altri studiosi che affermano che le vie fossero opere di ingegneria per far defluire le acque. Ancora troppe domande, forse un giorno verranno trovati nuovi indizi e si concluderà questa diatriba.
“Partendo dall'Ufficio informazione ed accoglienza turistica in Piazza Garibaldi e scendendo per la scalinata della Selciata (Piazza Petruccioli), si percorre la passeggiata panoramica intorno al paese fino al Cammino del Londini. Da qui, si arriva alla via cava dell'Annunziata. Si prosegue poi per la via cava di San Giuseppe, per la via cava di Fratenuti e infine per la via cava Madonna delle Grazie. Per rientrare nel centro storico di Pitigliano, si risale per la via cava Poggio Cani raggiungendo così la porta di Sovana (Piazza A. Berni). Percorrendo via Roma o via Zuccarelli si torna in Piazza Garibaldi”.
Nella vallata che circonda Pitigliano, lungo i declivi rupestri di origine vulcanica, furono aperti dagli Etruschi dei grandi camminamenti tagliati all'interno della roccia tufacea. Questi ombrosi e lunghi corridoi, profondi sino a quindici metri e più, sono detti vie cave o "tagliate". Il tracciato di questi percorsi semi-sotterranei coincide puntualmente con l'attraversamento di una necropoli. Le vie cave sono in media lunghe mezzo chilometro, larghe sui tre metri.
La profondità varia. Sulle alte e diritte pareti sono riconoscibili incisioni, cifre e simboli di varie epoche (etrusca, romana, medioevale).
Alcuni tratti tipici delle vie cave: il percorso ad andamento curvilineo, talvolta dedalico; il discendere dalla cima di un poggio sino al fondovalle; la presenza di una scalinata scolpita nel tufo, posta sulla parte alta del percorso (vie cave di San Giuseppe, del Gradone, dell'Annunziata); lo sdoppiarsi del percorso in diramazioni e passaggi secondari; la presenza di tombe situate sulla sommità e dietro le pareti delle vie cave.
Nella sola valle di Pitigliano si contano almeno una decina di vie cave: del Pantano, di S. Lorenzo, del Gradone, della Madonna delle Grazie, di Fratenuti, di San Giuseppe, dell'Annunziata, di Concelli, di Pietralata, di Poggio Cani.