Val D'Orcia
una emozione infinita
... Pausa di privilegio alla mia traversata – sosta che l’animo in accelerazioni di slanci desidera smanioso e quasi ingordo – è la terra orciana, quella più alta, oltre San Quirico, fino a Montepulciano, a Pienza. Visione che appare come un fondale della memoria o un luogo del sogno su cui un oscuro senso esaltato percepisce il brivido d’una misteriosa ventilazione. Lassù, infatti, il vento è una specie di respiro misterioso del pianeta.
Mario Luzi da Terra di vento e di deserto in Mi guarda Siena
Nel cuore della Terra di Siena c'è un paesaggio perfetto, essenziale.
Lo compongono colline, calanchi (1), il corso sinuoso del fiume, i cipressi che coronano isolati le alture o che seguono, in ordinati filari, l'andamento delle strade. Sui colli, borghi e monumenti isolati di straordinario fascino sorvegliano boschi di querce, oliveti, i vigneti dove si producono il Brunello e gli altri grandi vini di questa parte di Toscana.
A occidente chiude il paesaggio il Monte Amiata, il più alto vulcano spento d'Italia. Ma l'emozione arriva prima di tutto dai colli.
Oggi la Val d'Orcia è tutelata da un Parco al tempo stesso artistico, naturale e culturale.
Aiutano a scoprirla i sentieri, le guide e i dépliant, i musei. Prima di tutto, però, la più bella valle della Toscana è un'emozione.
Quella che si prova a Radicofani quando si arriva da Viterbo e da Roma; sul valico della Foce se si proviene da Chianciano e da Chiusi; alla Rocca a Tentennano quando si torna alla luce dopo aver traversato le scure foreste dell'Amiata.
Vasta, ondulata, accogliente, la valle sembra spalancarsi davanti al viaggiatore come un unico, accogliente sorriso.
Arrivando da nord, cioè da Siena e Firenze, la transizione dalle Crete alla Val d'Orcia è più sfumata.
il paesaggio resta aspro, le colline si fanno più alte e imponenti, l'ampio greto dell'Ombrone lascia lo spazio a una valle più stretta e più sinuosa.
Si diradano gli affioramenti cretosi e i calanchi. I borghi che coronano i colli diventano delle piccole città ricche di monumenti e di storia.
E' l'approccio duro, severo, notato da Mario Luzi e da molti altri viaggiatori. Per questa via sono arrivati in Val d'Orcia pellegrini, papi, condottieri, mercanti. Tra loro Carlo Magno, l'arcivescovo Sigeric, i Medici diretti alle acque di Bagno Vignoni.
(1) I calanchi sono un fenomeno geomorfologico di erosione del terreno che si produce per l'effetto di dilavamento delle acque su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento: si tratta (più semplicemente) dei profondi solchi nel terreno lungo il fianco di un monte o di una collina.