Abbazia di San Galgano
Il luogo della conversione del Santo
L'Abbazia di San Galgano è un luogo che suscita meraviglia appena lo si vede. Dopo aver parcheggiato, ci avventuriamo verso l'ingresso con una calma che potremmo definire quasi religiosa. L'emozione ci accompagnerà fino all'uscita.
Il consiglio è uno solo: visitate questo luogo meraviglioso.
La figura di San Galgano ha lasciato un'impressione così forte nei suoi contemporanei che è stato eretto un oratorio dedicato a lui sul Montesiepi, il luogo del suo eremitaggio. Nel 1185, anno della sua canonizzazione, il vescovo di Volterra, Ildebrando Pannocchieschi, consacrò la chiesa. Questa costruzione era destinata a ospitare la sepoltura del santo e la spada conficcata nella roccia, simbolo del suo abbandono della vita da cavaliere per intraprendere il cammino spirituale.
Qualche decennio più tardi, nel 1218, iniziò la costruzione dell'abbazia cistercense, che insieme alla cappella di Montesiepi costituisce ancora oggi il complesso religioso più significativo della Toscana. I lavori erano quasi completati nel 1262 e nel 1288 l'abbazia fu consacrata. L'importanza sociale ed economica della struttura cistercense era così rilevante che il Comune di Siena intratteneva rapporti con i monaci. Nel 1257, uno di loro, don Ugo, ricoprì la carica di "camerlengo", responsabile delle finanze pubbliche senesi. Fra Melano è ricordato per aver stipulato nel 1266 il contratto con Nicola Pisano per la costruzione del pulpito marmoreo nel Duomo di Siena.
La comunità monastica fu colpita duramente dalla peste del 1348, il che segnò l'inizio di un progressivo declino. Nel 1474, i monaci decisero di trasferirsi a Siena nel Palazzo di San Galgano. Nel secolo successivo, la chiesa perse la sua copertura in piombo. Gli interventi di restauro del 1577 non furono sufficienti. Le cronache riportano che la struttura si deteriorò sempre di più nei decenni successivi, fino a quando due eventi determinarono in modo irreversibile il destino dell'abbazia: nel 1781 crollarono le parti rimanenti del tetto e nel 1786 un fulmine abbatté anche il campanile. Nel 1789, l'abbazia fu sconsacrata e poco dopo la struttura fu successivamente trasformata in una fattoria, segnando un periodo di decadenza. Alcuni interventi parziali di restauro furono effettuati nel corso dell'Ottocento per mitigare i danni maggiori. Tuttavia, un vero e proprio intervento di ripristino iniziò solo nel 1926, con l'obiettivo di preservare e consolidare ciò che restava della struttura originaria.
Nonostante il passare del tempo e le avversità, l'Abbazia di San Galgano continua a suscitare meraviglia e ammirazione. Il suo fascino e la sua importanza storico-religiosa sono ancora tangibili, rappresentando un luogo di grande significato nella storia toscana. Visitare quest'abbazia è un'esperienza che permette di immergersi nella spiritualità e nell'arte del passato, lasciando un'impressione indelebile nel cuore di chi la visita.