Il Gatto nell'Antico Egitto. Un Amico Fortunato e Protettivo
Nell’Antico Egitto, i gatti erano molto speciali e amati. Gli Egizi credevano che portassero fortuna e aiutassero a proteggere dalle cose cattive. Pensavano anche che i gatti fossero legati agli dei, come Bastet e Ra. Ogni animale aveva un significato speciale: il coccodrillo rappresentava il dio potente Sobek, mentre l’ibis era legato al dio della sapienza, Thoth, e il falco simboleggiava Horus, il protettore del regno.
Tra tutti gli animali, il gatto era particolarmente importante. Non solo erano ottimi cacciatori, ma erano anche considerati sacri. I gatti erano visti come guardiani silenziosi sia del mondo terreno che dell’aldilà. Per gli Egizi, il gatto rappresentava protezione, fertilità e prosperità, e aveva il potere di tenere lontane le forze del caos. Erano sia animali sacri che affettuosi compagni domestici.
Nella vita di tutti i giorni, i gatti erano indispensabili. Nell’Antico Egitto, dove si coltivava molto grano, c'erano spesso parassiti come topi e piccoli uccelli che danneggiavano i raccolti. I gatti selvatici si avvicinavano ai villaggi per cacciare questi animali, aiutando a proteggere il cibo. Anche i serpenti, attratti dai topi, erano pericolosi per le persone e gli animali domestici. I gatti, tenendo lontani i roditori e i serpenti, contribuivano a rendere il cibo più sicuro e per questo erano molto rispettati.
Gli abitanti dei villaggi offrivano cibo ai gatti per farli restare nei loro insediamenti. Un antico papiro diceva che vedere un grande gatto nei sogni portava fortuna e preannunciava un buon raccolto. Questo legame speciale tra gli Egizi e i loro gatti rendeva questi animali davvero amati e rispettati.
Racconta storie di dei e eroi come Achille e le avventure divertenti di caccia. È come un libro disegnato di 2500 anni fa! È un tesoro speciale.
Dante trasformò la sua tristezza in saggezza e creatività, diventando una leggenda che continua a ispirare il mondo.
Iniziamo questo racconto sulla importanza del lino nell'antico Egitto, saremo guidati da una bella e giovane egiziana, Nefertari.
Dalla raccolta alla macerazione, fino alla filatura su fusi e alla tessitura su telai orizzontali, il lino diventa tessuto prezioso.