La Fondazione delle città romane: Riti e Significati
La fondazione di ogni città romana è una storia ricca di riti e significati profondi, legati al rapporto tra gli uomini e le divinità. Questi riti hanno plasmato la storia romana e hanno contribuito a definire l'identità e la cultura della città.
Esaminiamo da vicino e brevemente i riti di fondazione e il loro profondo significato.
I Romani da sempre hanno considerato il rapporto con gli Dei come fondamentale. Nessuna città fondata da loro è stata un atto puramente umano, ma ha richiesto l'approvazione e la benedizione degli Dei. Ogni azione compiuta ha un significato simbolico ed è collegata al rapporto con le divinità.
I Romani per ogni città fondata, probabilmente, hanno svolto una serie di riti per placare gli Dei del sottosuolo, dell'aria e del territorio.
Secondo antichi autori, la fondazione di Roma e delle altre città ha avuto inizio con lo scavo di una fossa profonda, chiamata "mundus", dedicata agli Dei del sottosuolo. In questa fossa, i padri fondatori hanno gettato una zolla della propria terra d'origine e frutti maturi, simboli di abbondanza e prosperità per la nuova città. Questo gesto semplice ma significativo rappresenta la connessione tra i fondatori e la nuova comunità che si stava formando. Dopo aver placato gli Dei del sottosuolo, i padri fondatori dovevano ottenere l'approvazione degli Dei dell'aria e del cielo. Essi offrivano candidati per la fondazione, ma spettava agli Dei la decisione finale su chi avrebbe guidato Roma.
I riti della Roma antica sono intrisi di significato simbolico e spirituale. Ogni gesto compiuto durante rappresentava un legame tra gli uomini e le divinità, oltre a simboleggiare la speranza, l'abbondanza e la prosperità per la nuova città.
I Lanzichenecchi e la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria.
L'acquedotto romano di Florentia, lungo 16 km, portava acqua dal monte Morello alla città. Resti visibili a Calenzano, Sesto e Firenze.
Il 27 maggio 1471 venne posta la palla dorata sulla lanterna di Santa Maria del Fiore, seguita dalla croce il 30 maggio.
Uno dei progetti prevedeva un viale da piazza Santa Trinita a piazza Santa Croce a Firenze, ma non fu realizzato, preservando il centro storico.