Ufficio dei Capitani di Parte Guelfa

L'Ufficio dei Capitani di Parte Guelfa è stato un'importante istituzione a Firenze dopo la sconfitta dei ghibellini nel 1267. Questo periodo è stato un momento cruciale nella storia della città, quando Firenze divenne il cuore della Lega Guelfa in Toscana, che si estendeva fino a città come Bologna e Perugia.

Per gestire gli affari della Parte Guelfa, fu istituito un organismo chiamato "Magistrato," e all'inizio, i suoi leader erano noti come i "Consoli dei Cavalieri." Ma successivamente, il loro nome fu cambiato in "Capitani di Parte Guelfa," o semplicemente "Capitani di Parte." Questo Magistrato aveva un ruolo di enorme importanza, quasi come uno stato all'interno dello stato. Aveva poteri giurisdizionali sia in ambito civile che criminale e disponeva delle sue leggi, regolamenti e sigillo.

Dal punto di vista economico, questo Magistrato era estremamente potente, grazie alle confische dei beni dei ghibellini ribelli. Queste risorse finanziarie venivano poi utilizzate per progetti che contribuivano al prestigio della Parte Guelfa e alla sua difesa. Un esempio noto di una figura che operava in questo Magistrato era Iacopo Nardi, autore delle famose "Istorie Fiorentine," che lavorò lì nel 1512.

I Capitani di Parte avevano molte responsabilità pratiche, tra cui la supervisione delle strade, delle piazze, delle costruzioni pubbliche e dei fiumi. Inoltre, avevano il compito di mantenere le mura difensive della città. Un importante risultato della loro autorità fu la demolizione delle torri ghibelline, che furono abbattute quando i guelfi ottennero una vittoria definitiva sulla fazione avversa.

I Capitani di Parte si riunivano regolarmente nel palazzo noto come "della Parte Guelfa," che si trova ancora oggi nella piazza omonima. Questo palazzo è stato descritto in dettaglio in un inventario dei beni posseduti dalla Parte Guelfa, risalente al 6 gennaio 1322. Inoltre, l'Ufficio dei Capitani di Parte Guelfa, e lo hanno ancora, aveva un simbolo significativo: un'aquila rossa che tiene un drago verde su uno sfondo bianco. Sulla testa dell'aquila era collocato un piccolo giglio rosso, un segno di gratitudine da parte del Papa Clemente IV verso i Guelfi fiorentini per il loro sostegno cruciale nella guerra contro Re Manfredi.

 

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