05 Aprile 2018 · 10447 Views

I primi riti Cristiani

I Cristiani
“Guai a voi, dottori della Legge,
perché avete rubato la chiave della scienza;
voi non siete entrati (nel regno) e lo avete
impedito a coloro che volevano entrare…!"
(Luca, 11-52)

Il Cristianesimo ebbe anch'esso misteri ed iniziazioni: misteri e dogmi della sua lede, cioè quelle dottrine essenziali, che si proclamavano, ma non si potevano dimostrare. Nelle riunionl o chiese dei primi Cristiani si insegnavano e si celebravano i misteri istituiti da Cristo, e con riti, ai quali presiedevano i sacerdoti, sì rappresentavano e si traducevano in azioni davanti ai fedeli; consistevano nella Messa, e o e nella riproduzione simbolica del sacrificio che aveva vatto al padre sul Golgota,  non vi erano ammessi che i battezzati.
Il Cristianesimo dovette necessariamente ed inconsapevolmente assimilarsi molte forme e molte cerimonie rituali del Paganesimo in mezzo al quale andava a poco a poco inflltrandosi: più questa propaganda si infiltrava si estendeva nel vecchio mondo, moltiplicando proseliti, più quelle assimilazioni dovettero accentuarsi: in tal guisa s'introdussero a poco a poco il mistero e l'arcano, e negli scritti dei Padri da Costantino in poi, cioè dall'epoca nella quale cessata la persecuzione, cessava la naturale necessità del segreto settario. Questa tendenza al misterioso si accentua, e l'organizzazione della Chiesa si determina e si completa ma anche di più si palesa l'influenza del mondo pagano sul Cristianesimo, cotalchè, se le dottrine sono sostanzialmente diverse le forme rituali, le pratiche, le cerimonie, i nomi gli abbigliamentì rimangono identici; e può dirsi che misteri ed il sacerdozio ed in genere la pratica liturgica delle antichissime istituzioni iniziatorie perdurassero nella nuova credenza.


(affresco, unzione nell'Antico Testamento)

La critica moderna va ancora più in là e, non senza validi argomenti, studia di dimostrare che la dottrina arcana del Cristrianesimo sia sostanzialmente identica a quella dei vecchi
Instituti e che, mutato il nome del Salvatore, la leggenda, il mito ed il culto cristiano, a chi ben li analizzi e ne scruti le intime origini, le propagini, le filiazioni, apparivano una continuazione, od imitazione, o restaurazione, o rinnovazione dell'antico culto del Sole.
Comunque, il Cristianesimo celebrò anche esso i propri misteri, dei quali il massimo era la Messa. Ad essi non giungevano che i sacerdoti. Nei primissimi tempi, spoglia di ogni complessa e pomposa forma liturgica, la Messa consisteva nel rompere il pane in comune, ciò che costituiva una semplice commemorazione dell'ultima cena di Cristo con gli Apostoli: tutti i fedeli, cioè i battezzati, potevano celebrarla. Più tardi, dopo i tempi di Costantino, verso la fine del IV secolo, si cominciò a completare il corpo delle tradizioni liturgiche, che in Occidente fu poi pienamente ordinato da S. Ambrogio, ed allora la Messa, nel culto cattolico, non potè più esser celebrata che dai sacerdoti: i fedeli assistevano. Il noviziato, che precedeva il battesimo, era diviso in due gradi: catecumeni uditori, e catacumeni competenti; soltanto i battezzati erano veramente iniziati e cristiani: i primi, detti anche atelesteri, non assistevano che alla lettura dei libri sacri; i secondi, denominati anche telcioteri, potevano assistere genuflessi alle preghiere che si facevano per gli atelesteri, ma tanto gli uni che gli altri dovevano ritirarsi quando i veri iniziati, i battezzati, i fedeli, i cristiani, recitavano l'orazione domenicale e spiegavano i misteri o si celebrava la Santa Cena, la Messa: allora un diacono, volgendosi agli assistenti, ad alta voce bandiva: sancta sanctis, agi agiois ed i catecumeni uscivano dalla Chiesa. Perciò la messa fino all'Offertorio fu detta dei catecumeni; perchè a questa anche i non battezzati potevano assistere.

 

Rituale commemorazione dell'Ultima Cena – catacombe di Priscilla – Roma

Queste assemblee, finche i Cristiani furono ferocemente perseguitati, si tenevano segretamente o nella casa di alcuno di loro o più spesso nelle catacombe, cioè in quei lunghi, tenebrosi, intricati sotterranei labirinti, nelle pareti dei quali, in due o tre ordini sovraposti, si sviluppavano longitudinalmente le tombe in cui si componevano le salme dei fratelli defunti.
In quelle caverne, lungi da ogni rumore e da ogni pericolo, in questi impenetrabili asili di morte ad un tempo e di vita, sì svolgeva l'iniziazione del catecumeno. L'iniziando, compiuto il suo noviziato, che durava più o meno di due anni — secondo le disposizioni che il catecumeno manifestasse — al principio della quaresima esprimeva la volontà di esser battezzato: allora era sottoposto a prove più rigorose, poi il ve.scovo — cioè l'ispettore il capo della Chiesa o comunità più importante — gli imponeva le mani sul capo, proclamandolo competente eletto, telciotero, cioè degno della iniziazione battesimale: questa si conferiva, con pompa, la vigilia di Pasqua o di Pentecoste: il vescovo, o il sacerdote da lui delegato, accompagnava il telciotero alla porta del
battistero, vasca o piscina in cui si conservava l'acqua santa pel battesimo: gli dava trevolte l'afflato sulla bocca, gli toccava le pupille e le orecchie pronunziando la parola: Ephpheta (1), che significa apritevi; l'interrogava sulle verità della fede, facendogli recitare il simbolo degli apostoli: dopo nuove imposizioni delle mani sul capo, e dopo vari esorcismi per liberarlo dai maligni spiriti, era introdotto nel battisterio: qui il catecumeno rinunziava al demonio, alle sue opere, alle sue pompe, cioè alla vita del vizio per quella della virtù, e si volgeva prima ad occaso (2), in cui stanno le tenebre, poi ad oriente, d'onde emana la luce: quindi si immergeva nell'acqua lustrale tuffandovisi tre volte ed invocando ogni volta una delle persone della Santa Triade. Uscito dal bagno riceveva il bacio del vescovo, era unto sulla testa col sacro crisma (3), cinto di bianca benda per conservarlo, vestito di candida tunica, simbolo della purezza dei costumi cristiani, riceveva un cero acceso e, con esso nella destra, era poi condotto all'altare per prendervi l'eucaristia: assumeva un nome particolare, quello di un apostolo o di un martire. A tutta la cerimonia assistevano i testimoni o padrini: il notaio registrava mi libri della chiesa il nome del battezzato, che per otto giorni conservava benda e tunica, evitava sollazzi e couversazioni, assisteva alle preghiere, alla Messa, alla comunione e diventava così un fedele e veramente cristiano.
 
 

Le catacombe di san Callisto a Roma

Oggi la chiesa cattolica ha di molto semplificata la cerimonia battesimale, che perciò, per chi guardi bene addentro alle cose, ha perduta tutta l'antica solennità ed è quasi divenuta risibile. Non più catecumeni, non più iniziati, non più determinata volontà nel battezzando di entrare nella religione cristiana: il battesimo si dà oggi ai bambini appena nati; l'immersione è soppressa: il prete, pronunciati i noti esorcismi, asperge con acqua tiepida il piccolo infante sul capo, gli pone un pizzico di sale nella bocca, quasi ad infondergli il desiderio della sapienza, lo interroga se voglia essere battezzato e gli risponde il padrino o santolo o compare che dir si voglia, poichè il battezzando, nato da pochi giorni, non sa nulla nè di Cristo, né di demonio, nè di battesimo, né di chiesa.
Quanta rassomiglianza offrono queste cerimonie con quelle delle iniziazioni degli antichi misteri! La immersione ricorda la prova dell'acqua, l'afflato quella dell'aria, il cero acceso quella del fuoco. Il rituale massonico, desunto, senza dubbio, da quelli delle antichissime istituzioni iniziatone, imponeva queste tre prove, delle quali oggi si limita a spiegare il significato come simbolo delle purificazioni, cui gli iniziandi dovevano sottoporsi per esser degni di ricevere l'Ephpheta, cioè di aprir gli occhi alla luce e le orecchie alla verità.

 

Antica Messa

(1) Imperativo del "aprire" in aramaico. Il celebrante tocca le orecchie e le labbra di ogni bambino battezzato, mentre dice: "Possa il Signore Gesù, che ha fatto sentire sordi e muti, concedici di poter presto ricevere la sua parola e professare la fede lode e gloria di Dio Padre, "a cui tutti rispondono" Amen ". La cerimonia assomiglia alla cura del sordomuto (Marco 7: 31-37).
(2) occaso m (pl: occasi) occidente, tramonto, ovest.
(3)
Il crisma (o sacro Crisma) è un olio mescolato con essenze di profumo che viene utilizzato per amministrare i sacramenti del battesimo, della confermazione (che dall'olio crismale prende anche il nome di cresima) e dell' ordine sacro.



Ulisse Bacci, Il libro del massone italiano, Roma, Vita Nuova, 1922

Ulisse Bacci (Barberino Val d'Elsa, 1846 – Roma, 1935) è stato un importante esponente della massoneria italiana, aderì alla massoneria nel 1867 per divenire poi segretario generale del Grande Oriente d'Italia. Con l'avvento del fascismo e l'accentuarsi della politica ostile del regime verso la massoneria, subì i provvedimenti di polizia. Nel 1926 il prefetto di Roma dispose la sospensione della rivista massonica. (Fonte Treccani).

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