“Addio, mia bella, addio.”
“Addio, mia bella, addio” è forse l’inno più popolare e celebre tra tutti gli inni nazionali. Tuttavia, molti ignorano che fu scritto dall’avvocato Carlo Alberto Bosi (1). Nato nel 1813 e morto nel 1886, Bosi era un poeta gentile che, sotto lo pseudonimo di Basocrito, anagramma del suo nome, ha lasciato dietro di sé delle poesie affascinanti.
Questo inno fu scritto da Bosi nel caffè Castelmur, situato all’angolo tra Via de’ Calzaioli e Via de’ Tavolini, la sera del 20 marzo 1848. In quella data storica, il primo battaglione dei volontari fiorentini partì per la guerra d’indipendenza. L’inno iniziava originariamente con il verso “io vengo a dirti addio”, ma il popolo, senza alcun dispiacere per l’autore, lo corresse in “Addio, mia bella, addio”.
Ora, a oltre 170 anni dalla sua stesura e a oltre 110 anni dalla chiusura del famoso caffè, sembra appropriato ricordare quest’inno e il suo autore. È un peccato che l’autore di queste note guerriere rimanga sconosciuto a molti.
(1) Carlo Alberto Bosi (Firenze, 1813 – Firenze, 1886) è stato un poeta e patriota italiano.
Addio mia bella addio è un canto risorgimentale ed era anche noto come l'Addio del volontario.
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