Umiliana de' Cerchi

Nei versi del XV canto del Paradiso di Dante, Cacciaguida (1) dipinge l'immagine ideale di una donna nella Firenze del XIII secolo (In pace, sobria e pudica)
Umiliana de' CerchiQuesto ideale si incarna in Umiliana de' Cerchi, nata nel 1219 in una famiglia guelfa di rilievo. Suo padre, Vieri di Acone (2), ricco e politicamente attivo, si risposò dopo la morte della madre di Umiliana, dando vita a una numerosa prole di diciassette figli.
I Cerchi (3), guelfi di parte bianca, erano protagonisti delle lotte interne alla città, dove ogni abitazione benestante si muniva di una torre di difesa. Le dispute politiche riflettevano in realtà scontri economici tra mercanti e nobili. Umiliana visse in un periodo turbolento, segnato dalla morte di San Francesco quando aveva sette anni.
Della sua giovinezza si sa poco, ma si può presumere che seguisse le restrizioni imposte alle donne dell'epoca, sottomesse al padre o al marito e vincolate da rigide regole sociali. A quindici anni, per ubbidienza paterna, sposò Bonaguisi (4), un tessitore ricco ma dal comportamento rozzo e avido.
Il matrimonio fu un accordo economico, lontano dalle aspirazioni personali di Umiliana, che soffrì per la condotta del marito. Tuttavia, la Provvidenza le fornì un aiuto prezioso attraverso la cognata Ravenna (5), con cui condivise opere di carità e dedizione alla fede. Umiliana, in sintonia con l'ideale francescano, abbracciò il Terz'Ordine, loro erano un gruppo di cristiani, prevalentemente laici, che seguono il carisma di un ordine religioso senza aderirvi integralmente.
La morte improvvisa del marito, avvenuta durante il quinquennio matrimoniale, le concesse la vedovanza a vent'anni. La sua fedeltà alla carità, tuttavia, provocò ostilità e percosse da parte dei parenti. Umiliana, coerente con la sua fede, vestì l'abito del Terz'Ordine (6) e continuò la sua vita di devozione. La sua storia si intreccia con la sofferenza, l'amore per il prossimo e la perseveranza. Dopo la morte del marito, tentarono di convincerla a un nuovo matrimonio, ma la sua volontà di entrare nel Monastero di Monticelli (7) fu vanificata dalla confisca della dote e dalla clausura forzata nella sua dimora.
Vissuta nel cuore di Firenze come una reclusa, Umiliana dedicò la sua vita alla preghiera, alle penitenze e alle opere di carità. La sua stanza divenne un centro spirituale, e la sua vita di umiltà e fede la portò alla beatificazione. Morì il 19 maggio 1246, a soli ventisette anni, e il suo culto fu approvato da papa Innocenzo XII 88) nel 1694.
La sua vita è stata documentata da fra Vito da Cortona e fra' Michele (9), testimoniando la sua santità attraverso scritti e miracoli. Umiliana de' Cerchi, esempio di umiltà, carità e obbedienza, continua a essere venerata nella basilica di S. Croce, mentre la sua memoria è custodita nella villa di Acone (10), testimone del suo cammino spirituale.

I funerali di Umiliana de' Cerchi hanno rappresentato un evento di profonda importanza per la comunità, evidenziando il forte legame di devozione e ammirazione che la popolazione nutriva nei confronti di questa beata. La partecipazione spontanea e numerosa alla celebrazione ha dimostrato il vasto impatto che Umiliana ha avuto sulle persone durante la sua vita e dopo la sua morte.
La scelta di seppellirla nella basilica di Santa Croce, un luogo intriso di spiritualità francescana, sottolinea il profondo legame che la beata aveva con gli ideali e il patrimonio spirituale di San Francesco d'Assisi. Questa decisione ha contribuito a consolidare la sua eredità spirituale e a rendere il suo ricordo indelebile nella coscienza della comunità. È interessante notare che inizialmente la sepoltura di Umiliana avvenne nel terreno della basilica, ma in seguito il suo corpo fu spostato dietro a una parete sotto la scala del pulpito. Tale gesto potrebbe essere interpretato come un tentativo di proteggere la tomba dalla folla o di preservarne la sacralità in un luogo più riservato e appartato, sottolineando l'importanza attribuita alla sua memoria e al suo esempio spirituale. 
 

La Cappella nella Basilica di Santa Croce dove si trovano i resti di Umiliana

Infine, la decisione del fratello Arrigo (11) di predisporre una cappella nel chiostro della     basilica  per accogliere la salma di Umiliana testimonia l'amore e la devozione che la sua famiglia e la comunità nutrivano nei suoi confronti. Questo gesto ha contribuito a preservare il ricordo di Umiliana e a mantenerne viva l'eredità spirituale, offrendo un luogo di riflessione e preghiera dedicato alla sua memoria.









(1) Cacciaguida è un personaggio del Paradiso di Dante, apparso nel XV canto. È un antenato di Dante che vive nel cielo di Marte con gli spiriti guerrieri. Dante lo usa per dipingere un’immagine ideale di una donna nella Firenze del XIII secolo.
(2) Vieri di Acone era il padre di Umiliana de’ Cerchi. Era un uomo ricco e politicamente attivo. Dopo la morte della madre di Umiliana, si risposò e generò una prole di diciassette figli.
(3) I Cerchi erano una famiglia guelfa di parte bianca, protagonisti delle lotte interne alla città di Firenze. Ogni abitazione benestante si muniva di una torre di difesa.
(4) Bonaguisi era il marito di Umiliana, un tessitore ricco ma dal comportamento rozzo e avido. Il loro matrimonio fu un accordo economico, lontano dalle aspirazioni personali di Umiliana.
(5) Ravenna: Era la cognata di Umiliana, con cui condivise opere di carità e dedizione alla fede.
(6) Terz’Ordine. Umiliana, in sintonia con l’ideale francescano, abbracciò il Terz’Ordine. Il Terz’Ordine è un ordine religioso laico all’interno della Chiesa cattolica.
(7) Monastero di Monticelli è stato fondato da San Francesco e si trova a Firenze, all’angolo tra via Pisana e via di Soffiano. Viene citato per la prima volta nel 1051 come parte dei beni dell’abbazia benedettina di Sant’Antimo. Dal 1345, è diventato la sede di un monastero femminile, che in seguito ha adottato la regola benedettina.
(8) Papa Innocenzo XII il cui nome di nascita era Antonio Pignatelli di Spinazzola, è stato il 242º papa della Chiesa cattolica. Approvò il culto di Umiliana nel 1694.
(9) Fra Vito da Cortona e fra' Michele, appartenenti al convento delle Celle, furono testimoni diretti della vita di Umiliana e scrissero la sua biografia in latino. Raccogliendo notizie da trentaquattro testimoni, inclusi parenti e domestici, hanno contribuito a documentare la santità di Umiliana.
(10) La Villa di Acone è un luogo di interesse storico e culturale situato nella regione del Chianti Rufina, a pochi chilometri da Firenze.
(11) Arrigo era un membro della famiglia dei Cerchi, una famiglia di mercanti ricchi che erano protagonisti delle lotte interne alla città di Firenze. Seguendo l’esempio di sua sorella Umiliana, Arrigo divenne un terziario francescano (vedi nota 6). La vita di Arrigo, come quella di sua sorella Umiliana, è un esempio di devozione e fede.

Il reliquiario, realizzato tra il 1370 e il 1380 raffigura la Beata Umiliana nella Chiesa di Santa Croce a Firenze
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