Ghigo Masino, pseudonimo di Arrigo Masi, è stato un attore e comico fiorentino che ha vissuto momenti complessi durante la sua vita, riflesso delle turbolenze della storia italiana. Nato a Firenze il 2 marzo 1921, Masino si trovò coinvolto durante la Seconda Guerra Mondiale nelle attività della Banda Carità, una formazione fascista attiva nel contesto della Repubblica Sociale Italiana (RSI). La Banda Carità, guidata da Mario Carità, era tristemente nota per la sua brutalità e per le violenze perpetrate contro partigiani e oppositori politici. Anche se il ruolo preciso di Masino all'interno del gruppo resta poco chiaro, è documentata la sua partecipazione. Questo capitolo della vita di Masino, per quanto controverso, riflette un periodo di profonde divisioni interne in Italia, quando molte persone si trovarono a dover prendere decisioni difficili. Nonostante ciò, dopo la guerra e la fine del regime fascista, Masino si distaccò da questi eventi e si reinventò come attore comico. Il suo talento lo portò a emergere nel teatro vernacolare fiorentino e nelle produzioni cinematografiche leggere degli anni '60 e '70.
Diventò particolarmente popolare grazie alle sue apparizioni in film come Il vangelo secondo San Frediano (1978) e Champagne... e fagioli (1980), nonché per gli spot pubblicitari della catena Centroscarpa, dove il suo personaggio comico conquistò il pubblico. Il suo stile inconfondibile, caratterizzato dall'uso del vernacolo fiorentino, lo rese un volto amato e riconoscibile. Nonostante il passato controverso, Masino è oggi ricordato soprattutto per il suo contributo alla scena culturale fiorentina e italiana, grazie al suo umorismo e alla sua capacità di intrattenere.
Molto legato alla sua città natale, Firenze, Ghigo Masino restò sempre vicino al teatro locale e alla cultura popolare fiorentina. Sebbene la sua vita privata sia rimasta lontana dai riflettori, il suo contributo al mondo dello spettacolo e la sua capacità di far ridere attraverso il vernacolo lo resero un personaggio amato dai suoi concittadini. Dopo essersi ritirato negli anni '80, Masino morì a Firenze il 10 ottobre 1985, lasciando un'eredità di risate e ricordi vivaci nella comunità fiorentina.
Biografia.
- Massimo Emanuelli, La storia della televisione italiana, Milano, Greco & Greco, 2004.
- Roberto Brumat, Firenze e il vernacolo: Storie di attori e commedianti, Firenze, Vallecchi, 2011.
- Paolo Masi, Teatro e vernacolo fiorentino, Firenze, Le Lettere, 1995.
- Sergio Giovannetti, Il teatro fiorentino: Storia del teatro vernacolare dalle origini a oggi, Firenze, Edizioni Medicea, 2002.
- Franco Manescalchi, La cultura del vernacolo: Firenze e la sua tradizione teatrale, Firenze, Polistampa, 2005.
- Giovanni Antonucci, Il teatro dialettale in Italia: Tradizioni e sviluppi, Roma, Carocci, 2008.
- Ugo Barlozzetti, Firenze in scena: Il teatro vernacolare e i suoi protagonisti, Firenze, Vallecchi, 2010.
La Vita nell'Arte di Genere: Il mondo quotidiano prende vita nelle opere di Andreotti.
La sua iconografia influenzò altri ritratti di monache toscane. La pittrice morì in convento.
Il suo percorso è un viaggio spirituale e una testimonianza di amore e sacrificio, ispirando un'esistenza vissuta con ardore e coraggio.
Architetto Liberty toscano, noto per opere a Firenze, ma incompreso nel dopoguerra. Morì suicida.