Allegoria dell'Architettura
Giambologna, 1565, Museo Nazionale del Bargello
Quest'opera d'arte rappresenta una figura femminile nuda, seduta su un elegante piedistallo progettato da Tribolo, e tiene tra le mani gli emblemi dell'arte architettonica. La scultura, leggermente più grande del formato reale, si distingue per la sua grazia plastica e la vivacità che trasmette.
Sebbene possa essere osservata una certa imitazione nella modellatura complessiva, che potrebbe far sorgere dubbi sulla sua attribuzione alla giovinezza dell'artista, essa brilla per la sua eleganza plastica, la facilità di esecuzione e la maestria impeccabile nella rappresentazione del corpo nudo, segno di una piena maturità artistica.
Le estremità della scultura sono lavorate con grande precisione, mentre la parte superiore del tronco appare modellata in modo morbido e solido. Il volto della figura è caratterizzato da lineamenti delicati e accurati. Questa scultura, nella sua semplice e severa classicità, è un esempio notevole dell'arte di Giambologna, dimostrando la straordinaria versatilità di questo artista, capace di produrre opere di grande varietà e qualità.
Pietro Lorenzetti è stato un pittore senese del XIII sec., un'icona della pittura rinascimentale.
Carradori creò contemporaneamente la statua "Caino e Abele", ora anch'essa nella Galleria Palatina, come pendant a questa opera.
La 'Madonna del Granduca' di Raffaello è un inno all'intimità e all'amore familiare.
Botticelli sorprende con due capolavori nella Galleria degli Uffizi: un Oloferne drammatico e un sereno Ritorno di Giuditta.