Il Tabernacolo di “Canapone” a Bellosguardo: Un Monumento Carico di Storia
Se viaggi lungo la strada che porta a Bellosguardo, non potrai fare a meno di notare il Tabernacolo di "Canapone", un monumento che racchiude una storia affascinante e carica di significato. Questo luogo è intriso di storia e mistero, e la sua origine risale addirittura al lontano 1848, quando il Granduca di Toscana Leopoldo II di Lorena vi fu coinvolto in un grave incidente in carrozza.
Si narra che, in quell'anno cruciale, i cavalli impazziti fecero ribaltare la carrozza lungo la discesa, mettendo a rischio la vita del Granduca e delle sue due figlie. Per fortuna, il destino volle che tutti uscissero indenni da quell'incidente spaventoso, ma che avrebbe potuto avere esiti ben più tragici.
Come segno di gratitudine per essere scampato a tale pericolo insieme alle sue amate figlie, il Granduca decise di far erigere un tabernacolo esattamente nel punto in cui l'incidente aveva avuto luogo. Oggi, questo tabernacolo si trova inserito nel muro di cinta della strada, a metà salendo, e custodisce una terracotta invetriata della Madonna con il bambino. Sotto questa rappresentazione sacra, si legge l'incisione: "Per grazie ricevuta da un padre con due figlie".
La storia del Tabernacolo di "Canapone" è intrisa di riconoscenza, protezione e miracoli. È un luogo che invita alla riflessione e alla contemplazione, e rappresenta un tassello prezioso della storia di Bellosguardo.
Se sei in cerca di luoghi carichi di fascino e significato, non perdere l'occasione di visitare il Tabernacolo di "Canapone" a Bellosguardo. Questo monumento non solo offre uno spaccato affascinante della storia della Toscana, ma è anche un luogo di pace e contemplazione.
Una delle più belle pievi romaniche, documentata prima del Mille, dalla facciata particolare e snella.
Una delle più antiche chiese parrocchiali d'Oltrarno, dedicata a Santa Maria e ugualmente detta Santa Maria de' Bardi.
Nel cuore di Firenze, via del Porcellana ospitava l'Ospedale del Porcellana gestito dal frate Guccio Aghinelli. Poi divenne un convento per monache.
La cripta, la parte più antica della chiesa (XI secolo), è sormontata dall'altare maggiore che si suppone contenga le ossa di San Miniato.