Via de' Ramaglianti

Via de' Ramaglianti, originariamente nota come Via dei Giudei, traccerebbe un percorso incantevole se non fosse così degradata, da Borgo San Jacopo fino a Via dello Sprone nel cuore storico di Firenze. Questa via pittoresca, con il suo selciato irregolare e l'andamento sinuoso, è ricca di storia e di fascino antico.
La denominazione "Ramaglianti" deriva dalla famiglia che nel Duecento possedeva qui le proprie case e una torre, ancora imponente e visibile, che segna il tratto di strada. Tuttavia, nel Quattrocento e nel Cinquecento, questa strada vide una significativa presenza della comunità ebraica. Gli ebrei, chiamati a Firenze nel 1437 da Cosimo il Vecchio per fondare banchi di pegno, scelsero proprio questa via per stabilirsi e creare un fulcro di attività economica e culturale. 
Fu in questo angolo storico di Firenze che la Nazione Ebrea eresse la prima sinagoga della città, ubicata al piano terreno di un palazzo all'angolo tra Via de' Ramaglianti e Borgo San Jacopo. Sfortunatamente, questo edificio storico fu quasi totalmente distrutto nell'agosto del 1944, quando le mine piazzate dall'esercito tedesco in ritirata devastarono l'area. Nonostante la comunità ebraica fosse stata forzosamente trasferita nel 1571 nel Ghetto, preparato da Cosimo I de' Medici vicino al Mercato Vecchio, il nome "Via dei Giudei" rimase in uso fino al periodo delle leggi razziali. Successivamente, il nome fu abbandonato, come sottolineato dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze, a causa del "suono polemico" che sembrava assumere nel tempo.
Oggi Via de' Ramaglianti svolge un ruolo modesto nella viabilità cittadina ma conserva un carattere distintamente appartato e affascinante, testimone di un passato ricco e complicato. La via, con le sue dimensioni contenute e la sua atmosfera quasi segreta, incarna lo spirito di un'epoca che continua a meravigliare chi passeggia lungo il suo lastricato.

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