Via de' Tornabuoni

La via de' Tornabuoni, una delle più affascinanti e ricche di storia di Firenze, si snoda dal ponte a Santa Trinita incrociando diverse strade minori. Il suo nome deriva dalle case della famiglia Tornabuoni, che si distaccò nel 1393 da un'antica consorteria, i Tornaquinci. In precedenza, la via era suddivisa in più tratti con nomi diversi, come piazza degli Spini, via Larga degli Spadai e via dei Belli Sporti, a seconda della larghezza e delle attività che vi si svolgevano.
La via ha origini antichissime, essendo stata tracciata sulle mura romane e poi inglobata nelle cerchie medievali. Fin dal Medioevo, fu abbellita da numerosi palazzi nobiliari, come Spini Feroni (1), Gianfigliazzi (2), Cambi del Nero (3) e Minerbetti (4), a cui si aggiunsero in epoca rinascimentale palazzo Strozzi e palazzo Tornabuoni Corsi, e in epoca barocca palazzo Bartolini Salimbeni, palazzo della Commenda di Castiglione, palazzo del duca di Nortumbria, palazzo Strozzi del Poeta, palazzo de Larederel e palazzo Viviani della Robbia. Queste dimore, imponenti e maestose, testimoniavano il potere e la ricchezza delle famiglie che le abitavano. La via era anche parte integrante dei cortei granducali, che ne accrescevano il prestigio e la fama.
Nel 1563, in piazza di Santa Trinita fu eretta la colonna della Giustizia, che simboleggiava il primato del granduca Cosimo I e che divenne un punto di riferimento unico per la via. Nell'Ottocento, la via Tornabuoni fu soprannominata il "salotto d'Europa" e fu frequentata da artisti, scrittori e intellettuali da tutto il mondo, ospitati nei grandi alberghi e nei caffè della zona. Durante questo periodo, le antiche botteghe si trasformarono in negozi eleganti, circoli e club. Oggi, la via Tornabuoni è il cuore del "distretto del lusso" fiorentino, insieme a via degli Strozzi, via Roma e via della Vigna Nuova. Tuttavia, nonostante il suo prestigio come luogo di commercio privilegiato, la strada ha subito una trasformazione negativa, privilegiando il commercio turistico di lusso a scapito dell'antica varietà di prodotti e offerte, e della tradizione di essere il salotto buono della città e del passeggio elegante e tranquillo.

(1) Spini Feroni era una famiglia fiorentina di mercanti e banchieri, che costruì nel Duecento il palazzo Spini Feroni, uno dei più grandi e antichi palazzi gotici della città. Il palazzo fu poi diviso in due parti, una venduta ai Feroni nel Seicento e l’altra rimasta agli Spini fino all’Ottocento. Oggi il palazzo è sede della casa di moda Salvatore Ferragamo e del suo museo.
(2) Gianfigliazzi era un’antica famiglia fiorentina di origine popolare, che si distinse nel commercio e nella politica. Fu alleata dei Medici e diede alla casata la madre di (3) Lorenzo il Magnifico, Lucrezia Gianfigliazzi, poetessa e mecenate. Possedeva il palazzo e la torre che portano il loro nome in via Tornabuoni. Dante li collocò nell’Inferno tra gli usurai.
(4)Cambi del Nero era una famiglia fiorentina di banchieri e politici, che acquistò nel Quattrocento una parte del palazzo Strozzi in via Tornabuoni, poi chiamato palazzo Medici Tornaquinci o Cambi del Nero. La famiglia fece ristrutturare l’edificio a metà del Cinquecento, aggiungendo il quarto piano e la loggia. Il palazzo fu poi sede di varie famiglie nobili, tra cui gli Altoviti e i Medici Tornaquinci.
(5) Minerbetti era una famiglia fiorentina di antica nobiltà, che possedeva il palazzo Minerbetti in via Tornabuoni, di fronte al palazzo Strozzi. Il palazzo fu costruito nel Quattrocento e rimaneggiato nel Cinquecento, conservando però la facciata originaria. Tra i membri più noti della famiglia ci fu Bernardo Minerbetti, vescovo di Arezzo e fondatore dell’Accademia degli Umidi, amico di Giorgio Vasari, Michelangelo Buonarroti e Antonfrancesco Grazzini.

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