Beato Ippolito Galantini

Il Beato Ippolito Galantini è nato a Firenze il 14 ottobre 1565 e morto nella stessa città il 20 marzo 1620. Era un predicatore e catechista italiano, fondatore della Congregazione di San Francesco della Dottrina Cristiana, conosciuta anche come dei Vanchetoni.
Fin dalla sua adolescenza, Galantini ha mostrato una forte vocazione alla catechesi, istruendo i suoi coetanei su questioni di fede. Nonostante fosse un laico per tutta la vita, l’arcivescovo Alessandro de’ Medici fu colpito dalla sua figura e lo nominò maestro di dottrina cristiana presso la chiesa di Santa Lucia al Prato.
Nel 1604, dopo aver completato la costruzione di un grande oratorio grazie alle donazioni della famiglia granducale e dell’arcivescovo Alessandro de’ Medici,
Galantini fondò la Congregazione di San Francesco della Dottrina Cristiana. Questa congregazione, formata da fedeli laici, ebbe un notevole successo fin dall’inizio, diffondendosi anche in altre località toscane e emiliane.
Galantini è venerato come beato dalla Chiesa cattolica e la sua beatificazione è avvenuta il 19 giugno 1825 da Papa Leone XII.

Giuseppe Conti ci racconta:

"La vita fiorentina di quei tempi era così ristretta, che ogni cosa da poco prendeva l'importanza d'un avvenimento. Lo provò il fatto quando nel 9 aprile 1827 il Magistrato della città accordò al canonico Gaetano Caprara di poter collocare nella casa di sua proprietà, posta in Via della Scala, il busto “in rilievo” rappresentante il beato Ippolito Galantini che in quella casa abitò e vi morì.
Quando il canonico Caprara fece mettere il busto a posto, pareva che avesse rivoltato il mondo. Tutti accorsero in Via della Scala ad ammirare, a guardare, a perdersi in mille chiacchiere, quasi che si fosse trattato del più grande uomo della terra o della cosa più straordinaria".

 

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