03 Agosto 2021 · 2395 Views

Antro del Corchia

L'Antro del Corchia
 
Partenza e arrivo.
Sono partita da Firenze e ho preso la Firenze - Mare uscendo all'uscita Versilia. Sono andata verso Forte dei Marmi e ho preso la strada per Stazzema. Appena ho visto il cartello Corchia Park (sic) ho fermato l'automobile al primo parcheggio visto, consapevole di dovere comminare in salita per qualche centinaio di metri. La salita non è troppo pesante anche perché mi sono divertita a guardare gli alberghi situati sulla strada, ho notato che non sono stati rinnovati da qualche tempo.
Arrivata sul luogo dove dobbiamo prendere un bus che ci porta all'ingresso della galleria, compro il biglietto. Mi hanno fatto uno sconto di due euro perché sono una guida turistica, invece di 15 ho speso 13 euro.
I cani non sono ammessi a meno che non siano piccoli abbastanza da stare in una borsa o zaino. Sfortunatamente la mia canina è troppo grande per stare in una borsa. Meno male che non ero sola, infatti ho lasciato la canina al mio accompagnatore che ha aspettato passeggiando in questo piccolo e delizioso paese.
Alle 16:30 ho preso la navetta per andare alla Grotta. Da qui inizia la mia avventura.


 

 

L'Antro.
L'Arrivo all'ingresso è costituito da una galleria artificiale
ricavata da una miniera in disuso e trovo la guida ad aspettare. Ci dice che la temperatura nella grotta è costante di 7,6°. Farà freddo e per mia negligenza non ho portato nessun giubbotto o felpa. Mi sono preoccupata per nulla, affittano giubbotti per visitatori non preparati.
Il percorso è di circa 2000 metri e durerà circa 2 ore. Il dislivello di andata e ritorno, fra salite e discese è di circa 350.
Prima di entrare nell'antro vero e  proprio dobbiamo passare tre porte stagne che servono per evitare correnti d'aria che possono arrivare anche a 70 km.
Passate le tre porte capisci perché  il Monte Corchia viene chiamata la "Montagna Vuota".

Entriamo e ci troviamo all"interno di un canyon  formato da una lunga frattura della roccia. È alto circa 30 metri e ha una larghezza variabile tra 1,5 a 4 metri (foto 1)

 

foto 1
 

"Galleria degli Inglesi" o "Galleria dipinta". Viene chiamata dipinta perché si notano concrezioni  di diverse colorazioni: nero dato dalla presenza di materia organica, rosso ruggine dovuto alla presenza di minerali ferrosi e bianco dato dal carbonato di calcio puro. Bello.

Alla "Galleria del Venerdì" , così chiamata perché scoperta venerdì 1 novembre 1968 sono rimasta senza parole di fronte alla  maestosa concrezione a colata, di 5 metti di altezza, che che per la forma che ha assunto è denominata aquila bianca (foto 2)


 
foto 2

Poco più avanti si giunge al "Laghetto del Venerdì", un'area intorno a un laghetto scelto spesso dagli speleologi come base di appoggio. Si vedono sulla parete che costeggia il laghetto numerose scritte, date ma sopratutto le impronte lasciate dagli speleologi (foto 3). Emozionante.

 

foto 3
 

Ma la zona che lascia veramente senza fiato è costituita dalla "Foresta pietrificata": un vasta platea di stalagmiti, stalattiti e colonne di milioni di anni, varie fogge e dimensioni. Uno spettacolo unico che rimarrà impresso nella memoria (foto 4).

 

foto 4

È momento del ritorno che consente di rivedere i monumenti modellati dalla natura da nuovi punti di vista.
Estasiata, stanca e sudata, immensamente felice. (
Francesca Carboni Righi, guida turistica)







 

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