Divina Commedia e l'Islam

L'Insegnamento della Divina Commedia e l'Islam.

Inferno, Purgatorio e Paradiso

Anche in passato, i tre canti della Commedia – Inferno, Purgatorio e Paradiso – sono stati oggetto di polemiche, anche all'estero. Ad esempio, in Olanda e Belgio, l'opera è stata ritradotta per non urtare la sensibilità dei fedeli di Allah.

Un' intervista è andata in onda su Tg di Antenna Tre Nordest: un ex insegnante, ha commentato questo episodio di censura (?). Ha spiegato che può sicuramente urtare la sensibilità dei musulmani il fatto che nell'Inferno, in particolare nel 28esimo canto, Dante incontri Maometto, considerato un seminatore di discordie. Questo perché Dante dà credito a una leggenda, probabilmente nata in ambiente crociato, secondo cui Maometto sarebbe stato un prete cristiano che, non riuscendo a fare carriera, avrebbe fondato una nuova religione per vendetta. L'intervistato ha concluso sottolineando che il problema risiede nell'accettare il punto di vista degli altri, da entrambe le parti.

In una scuola del Trevigiano, due famiglie musulmane, complice una professoressa dell'isctituto scolastico, hanno ottenuto che i figli non studino la Divina Commedia, ritenuta offensiva per la loro religione. È curioso pensare che un'opera letteraria possa offendere, soprattutto considerando il Medioevo, un'epoca in cui Oriente e Occidente erano popolati da figure leggendarie e creature mitologiche.
Nel Medioevo, Maometto era spesso assimilato al diavolo, e Dante lo colloca all'Inferno, come visibile anche nella Basilica di San Petronio a Bologna. Tuttavia, negare lo studio di un pilastro della letteratura italiana è una decisione discutibile. Dante mostra rispetto per l'Islam nel Limbo, dove colloca filosofi come Avicenna e Averroè, e il Saladino per il suo valore e rettitudine.
Questi personaggi avrebbero potuto essere un punto di riferimento per i ragazzi, aiutandoli a integrarsi nella cultura italiana e a comprendere la nostra storia. La decisione della professoressa che probabilmente non ha una conoscenza di Dante così approfondita, invece, suggerisce che si possa fare a meno del genio di Dante, magari sostituendolo con altri autori come Boccaccio, per rispettare la sensibilità religiosa.
Ma Dante e l'Islam hanno molti punti in comune. Lo stesso viaggio ultramondano di Dante è simile a quello che Maometto fece accompagnato dall'Arcangelo Gabriele. Nel "Libro della Scala", Maometto attraversa i cieli, visita il Paradiso e l'Inferno, con una struttura e un'iconografia simili alla Commedia di Dante.
Questa confluenza di temi dimostra che l'arte, la poesia e la musica sono espressioni universali dell'animo umano, capaci di unire diverse civiltà. La scelta di escludere Dante è un'occasione persa per promuovere l'integrazione culturale e l'educazione civica, ricordando che il Padre celeste cantato da Schiller nell'Inno alla Gioia è lo stesso di Dante e di Maometto.

 

Ma Dante e l'Islam hanno molti punti in comune. Solo la stupidità di alcune persone ci separa
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