Pas d'armes in epoca medievale

Tratto da Dottor Giulio Ferrario, Aggiunte all'Opera il Costume Antico e Moderno, Firenze, Per V. Batelli e Figli, 1837.
Chiamavasi Pas d'armes quel combattimento che si intraprendeva da uno o da molti cavalieri. Sceglievano essi, d'ordinario, un luogo in campagna aperta, che proponevano di difendere contro chiunque si fosse presentato, come un passo o passaggio che non potevasi traversare se non a condizione di combattere con colui o con quelli che lo guardavano (1).
Froissart ci lasciò una circostanziata relazione del passo d'armi difeso per trenta giorni nel 1390, da tre cavalieri francesi, contro qualsivoglia campione venisse dall'Inghilterra o d'altra parte. Ne trascrivo qui il testo, che può servire di spiegazione alla presente tavola, copiata da una miniatura che accompagnava il racconto di quello storico, in un manuscritto che conservasi in Inghilterra.
«Li tre cavalieri sapendo lo arrivo de li più nobili cavalieri de Anglia et de Caledonia, mandorno ad ergere su la piazza tra Sancto Iu gelverto et Cales tre rossi padiglioni molto belli et ricchi: et a lo ingresso et su lo davante de ciascheduno padiglione se vedevano due targhe armate de le armi de li Signori: una targa de pace et una targa de guerra. Et era stanziato che quellino i quali volessero fare d'arme dovessero la una o la altra toccare, o vero mandare qualcheduno che toccasse una de le targhe od eziamdio tutte due, se loro piaceva: et essi sarebbono exauditi et se correrebbe la giostra, secondochè li medesmi rechiederebbono... »
I cavalieri francesi condussero a fine la loro impresa con gloria. Sostennero essi per quattro giorni, senza votar la sella, i multiplici assalti del fiore dei cavalieri inglesi ed aspettarono invano, nei seguenti ventisei giorni, che si presentassero altri combattenti.
Il cavaliere, che urtando colla lancia il suo avversario lo abbatte, porta il cimiero ornato di bianche piume: la cotta d'arme è rossa,
l'armatura d'acciaio e lo scudo è bianco, attraversato da due fasce rosse. L'armatura del collo e della testa del cavallo è tutta dorata. La gualdrappa è bianca, colla fodera azzurra, ed attraversata da rosse fasce.
La briglia è rossa ornata di frangie del medesimo colore e filettata di bianco. La sella è di velluto azzurro e la staffa dorata e sostenuta da una coreggia rossa. Lo scudiero di questo cavaliere veste una cotta d'arme verde, l'armatura è d'acciaio, le maniche del giubbetto sono rosse e la berretta è nera. Gli arnesi del suo cavallo sono rossi con vari ornamenti bianchi: la sella è di cuoio di color bruno.
Il cavaliere, la di cui lancia è spezzata, porta uno scudo bianco, con una fascia azzurra sulla quale tre stelle d'oro. L'elmo ha per cimiero un dragone dorato. La sella è rossa e la briglia azzurra. L'armatura del cavallo è dorata. Lo scudiero ha la berretta ed il giubbetto di colore rosso con una cotta d'arme azzurra.
Il maresciallo che scaccia il cane ha la parte sinistra del vestito, fino alla cintura, di colore rosso scuro, e così anche la coscia e la gamba destra: il restante è azzurro.
I tre araldi dei combattenti hanno la cotta d'arme e le bandiere ormate colle insegne del cavaliere di cui stanno al seguito: vedonsi i medesimi situati alla barriera della lizza.
(1) Ducange, Dissertazione IV, pag. 166. Histoire de Joinville *.
* Alessandro Barbero - Come pensava un uomo del Medioevo 3, Il cavaliere [Jean de Joinville]