Edifici romani

Cenni sugli edifici romani


Tratto da Guido Carocci, L'illustratore Fiorentino Calendario Storico dell'anno 1909, Tipografia Domenicana, via Ricasoli 63, 1908, Firenze
"Nel 1875 scavando per il fognone in Via dei Gondi, furono trovati i resti di un teatro posto per la massima parte sotto il Palazzo Vecchio con la scena a levante, lunga presso a poco quanto la Via dei Leoni cui sta presso. I muri sostenenti le volte convergono ad un centro,verso l'angolo del Palazzo Vecchio tra le vie dei Gondi e dei Leoni; la loro grossezza decresce nel ravvicinarsi al centro medesimo. Le volte vi son disposte sopra, in linea inclinatacosi da sostenere le gradinate. La costruzioneè simile a quella del teatro di Fiesole e vi sitrova pure il pozzo. 
Potè essere un avanzo del detto teatro il Guardingo esistente già presso la porta settentrionale del Palazzo Vecchio, di cui dice il Villani: «Guardingo fu poi nomato l'anticaglia dei muri e delle volte che rimasono disfatte dopo la distruzione di Totile» (fatto per altro mai accaduto). Il suo nome vien da guardare o custodire ed era probabilmente un rudero ridotto a fortilizio per difesa della città da quella parte. Nella continuazione poi del menzionato fognone in Piazza della Signoria si scopersero presso la statua di Cosimo le vestigia di una doppia porta romana nella dirittura di Via Borgognona per cui una strada dovea sboccare nell'Anfiteatro rasentando il teatro e il tempio di Iside. E lungo il tracciato di quella strada sono stati trovati nel 1872 a metri 4,50 di profondità frammenti di statue, epigrafi, urne ed altri oggetti dell'epoca romana così da farla credere fiancheggiata dai sepolcri. A tal proposito accenneremo che cippi ed epigrafi sepolcrali, ritenuti dal Gamurrini di coloni Augustei, furono scoperti nel 1873 tra i due argini della ferrovia presso la fortezza, allo sbocco del Viale in Curva (oggi Viale Belfiore), lungo il percorso dell'antica via Cassia. Dei tempi romani un altro sepolcreto fu trovato presso la Pieve di S. Stefano in Pane ed un altro con tombe cristiane del IV secolo sotto la piazza e la chiesa di S. Felicita oltr'Arno."
 

Veduta prospettiva del Teatro Romano sotto Palazzo Vecchio


“Il tempio d'Iside sorgeva ove fu poi l'Oratorio di S. Firenze, adesso aula del Tribunale (adesso c'è la Fondazione Franco Zeffirelli Onlus) . Nel 1772 fondando la chiesa si trovarono molte epigrafi e basamenti di colonne. Altre se ne rinvennero nel 1884 scavando il fognone in Borgo dei Greci, in cui furon pure ritrovati tanti pregevoli avanzi traversando coi lavori l'area dell'anfiteatro. Sul muro esterno di questo ultimo monumento costruito di bozze di pietra forte, sorgono lecase che tondeggiano da Piazza dei Peruzzi per Via Bentaccordi e Via Torta. L'area che poteva contenere ben quindicimila spettatori è traversata dal Borgo dei Greci e dalla Via dell'Anguillara. Era di forma ellittica e delle sue pietre fu costruita l'antica facciata di S. Iacopo tra Fossi che ancora si vede in Via delle Brache.”


Teatro romano


"Dopo che esso fu rovinato, le burelle (bucherelle) specie d'antri formati dai muri concentrici che sostenevan le gradinate, serviron di prigioni e di lupanari. Il nome di Parlascio o Parlagio, scritto in latino barbaro perilasiurn, dato nei bassi tempi ai teatri ed anfiteatri, credesi derivato dal greco a significare circuito o recinto. In Piazza S. Giovanni nel 1887 e nel 1895 apparve ad ovest, dietro la tribuna, ove fu già l'atrio, una costruzione tondeggiante a riseghe di pietra forte che può credersi la costruzione dell'antico tempio di Marte (Il Tempio non c'è mai stato all'interno della prima cerchia). Più ad ovest ancora, sotto l'Arcivescovado, si scoperse un gran pavimento marmoreo; e a nord i resti d'una casa romana con l'impluviurn, estendentesi in parte sotto il Battistero. Tra l'attuale Via delle Terme ed il vicolo di Capaccio fu già un cospicuo edifizio dei tempi romani di cui il Manni descrisse gli avanzi creduti di terme, sebbene nessun rudero apparisse di forni né di suspensarae. Vi fu probabilmente il Caput aquae o Termine dell'acquedotto di cui dicemmo nell'articolo precedente, del quale vedevansi alcune arcate in Via Faenza, presso lo sbocco di Via Panicale, e che proseguendoin dirittura per le Vie Zannetti e dei Vecchietti alimentava le terme veramente ritrovate fra quest'ultima strada e quella dei Pescioni, nell'area ove sorge la locanda d'Elvezia."
 

Tempio Capitolino


"Nell'angolo che facevano i lati di tramontanae di ponente della città romana nel quadrato oggi compreso fra le Vie dei Tosinghi, dei Vecchietti e degli Strozzi ed il lato occidentale della Piazza Vittorio Emanuele era la rocca o Campidoglio cosi chiamato a imitazione di quello di Roma. Nelle demolizioni del 1891 sono apparse le sue grosse ed estese muraglie rivestite di pietra ed i suoi giganteschi e durissimi smalti; i ruderi dei suoi templi rialzati di circa quattro metri sul livello del Foro che gli stava dinanzi e dove furon poi la Piazza di Mercato Vecchio, e il Ghetto Nuovo."
 

Pianta dell'Anfiteatro Romano


 "Sull'area di quest'ultimo, ove sorge ora il Palazzo della Fondiaria (il palazzo in questione è fra via Brunelleschi e via Roma), apparve una bellissima e ben conservata costruzione e a cui una volta rampante volgeva al Campidoglio a sostegno d'una marmorea gradinata d'accesso. E di marmo era pure lastricato il piano del Fòro ove nel crocicchio tra il cardo e il decumano, presso al luogo ove sorse nel 1431 la Colonna di Mercato, si scopersero gli avanzi d'un piccolo edifizio, probabilmente ad uso di portico pubblico. Concludendo diremo, come mentre gli edifìzì demoliti eran già guasti e trasformati tal ché ben pochi li stimavan degni di qualche riguardo,sono usciti alla luce per la loro demolizione importantissimi avanzi etruschi, romani e medioevali che adesso ognuno può studiare nel Museo archeologico ed in quello di S. Marco. Ivi stanno sotto l'amorevole custodia di due benemeriti delle antichità nostre, il Prof. Luigi Milani ed il Cav. Guido Carocci che insieme al Prof. Corinti seppero difenderli dalla incuria del Municipio e dalla vandalica furia degli accollatari. Di Firenze vediamo nel cortile del Museo archeologico e nelle sale che gli stanno a levante, i resti del tempio d'Iside, dell'anfiteatro, delle terme Capitoline, del fontanile e della torre di mattoni trovati presso la porta settentrionale; l'impluvium ed i pavimenti a mosaico di piazza S. Giovanni; i pezzi di lastrici del
foro, delle vie Cardinale e Decumana e di cloache; esempi di costruzioni presillane, della colonia e dell'età Adrianea, e avanzi di tombe italiche trovate sotto il vicolo del Campidoglio ove è ora il Gambrinus (adesso c'è l'Hard Rock). E tanti altri cimelii delizia pei cultori delle patrie memorie."

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