Chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi
in Borgo Pinti a Firenze
La chiesa ha un accesso poco visibile da Borgo Pinti, stretta via medioevale che costituiva la direttrice per Fiesole. Fu fondata, insieme al convento, nel 1257, nel luogo dove già vi esisteva un ricovero per donne penitenti (repentite) che seguivano la regola di San Benedetto, e fu detta S. Maria Maddalena la Penitente. Successivamente, nel 1442, le monache vennero trasferite a San Donato in Polverosa e al loro posto si insediarono i Cistercensi di Badia a Settimo ai quali occorreva una sede in Firenze. Tra il 1481 e il 1526 i monaci provvidero ad ampliare la chiesa e a ricostruire il convento su progetto di Giuliano da Sangallo con il finanziamento di vari benefattori laici ed in particolare di Bartolomeo Scala che nella stessa via fece edificare anche la propria residenza. Fu in questo periodo che la chiesa venne corredata di opere di artisti illustri come Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Lorenzo dì Credi, oggi quasi tutte disperse in altri musei; rimane, sulla parete di fondo della sala capitolare del convento, il bellissimo affresco del Perugino eseguito fra il 1493 e il 1496, opera per cui la chiesa è soprattutto nota oggi. Nel 1628 nel complesso si trasferirono le Carmelitane che vi portarono il corpo della loro consorella Maria Maddalena de' Pazzi, la grande mistica fiorentina che tanto influenzò la spiritualità seicentesca a Firenze ed in Italia. Iniziò allora una nuova fase artistica, la chiesa venne ampliata e rimaneggiata poiché le Carmelitane vollero una cornice trionfale al sepolcro della Santa che venne canonizzata nel 1669. Il complesso ebbe dapprima il titolo di S. Maria degli Angeli, ma nel 1710 la Santa fu dichiarata contitolare della chiesa da cui il nome con cui oggi la chiesa è conosciuta e che ricorda il primo nome del monastero. Nel 1888 le suore lasciarono il monastero portando via anche le reliquie della Santa, prima in piazza Savonarola, poi in via dei Massoni. Lo stato italiano requisì il Carmelo sistemandovi alcune scuole. Nel 1926 la chiesa venne affidata ai Padri agostiniani dell'Assunzione, di origine francese anche in ricordo di S. Teresa di Lisieux che nel 1887 qui si era fermata in pellegrinaggio, come ricordano una lapide ed una statua collocata stella quinta cappella a sinistra.
Foto.1, Cortile rinascimentale di Giuliano da Sangallo
La chiesa è preceduta da un bellissimo atrio rinascimentale (Foto 1), opera di Giuliano da Sangallo, cinto da una serie di colonne con capitelli ionici ripresi da un esemplare romano trovato a Fiesole, sui quali poggia l'architrave. Il fianco destro è stato completato dopo l'alluvione del 1966 per l'interessamento del Comitato France-Italie. Di grande effetto è il contrasto tra il grigio della pietra serena ed il bianco dell'intonaco. Accanto all'ingresso vi è la Cappella del Giglio (Foto 2) affrescata nel 1598 da Bernardino Barbatelli detto il Poccetti (1548-1612) e con all'altare un dipinto del Passignano e di Ottavio Vannini, piccolo edificio che serviva da cappella per le donne che potevano entrare nella chiesa cistercense solo due volte l'anno.
Foto 2, Ingresso della Cappella del Giglio
L'interno (Foto 3) ha un aspetto assai armonico nonostante i vari stili: la navata unica è quattrocentesca, il soffitto e la seconda cappella a destra settecenteschi, il presbiterio seicentesco. La grande aula presenta da ciascun lato sei arcate in pietra serena con eleganti decorazioni; vari capitelli recano stemmi di famiglie gentilizie posti in parte posteriormente. A ogni arcata corrisponde una cappella coperta da una volta a vela e talvolta arricchita da belle vetrate di antiche maestranze toscane (si veda soprattutto il San Lorenzo della terza cappella a sinistra). La parte superiore delle pareti della navata presenta una serie di affreschi monocromi alternati a dieci tele che illustrano storie della vita della Santa eseguiti nel 1669, anno della sua canonizzazione, da Cosimo Ulivelli e da altri pittori fiorentini. Il soffitto piano è anch'esso affrescato con la scena della glorificazione della Santa. La cappella maggiore, costruita a partire dal 1677. È uno degli esempi più belli dell'architettura religiosa barocca a Firenze; esso è reso prezioso da decorazioni architettoniche in marmi pregiati e pietre dure ed è sormontato da una cupola progettata da Ciro Ferri affrescata con la scena dell'ascesa di S. Maria Maddalena con tutti i Santi fiorentini. Qui era ospitato il corpo della Santa fino a quando non fu trasferito altrove.

Foto 3, Interno della Chiesa.