Massoneria a Firenze

Massoneria a Firenze

Anche i Rosa-Croce fecero la loro enigmatica comparsa nelle terre italiane, dove la lotta contro il Papato, incarnazione altisonante e potente della libertà di pensiero e coscienza, era già in corso da tempo. Arnaldo(1), Fra' Dolcino (2), il Campanella(3), i Socini(4), il Vanini (5), il Paleario (6), il Bruno (7): questi erano i combattenti, i confessori, i martiri di tale lotta. Tuttavia, la Massoneria, nel suo significato attuale, poté radicarsi in Italia solo nel 1733.
In quell'anno, il Fratello Carlo Sackville (8), Duca di Middlessex, un inglese, istituì a Firenze la prima Loggia massonica. Firenze, frequentata da molti inglesi, già famosa per l'Accademia del Cimento e l'Accademia Botanica di Micheli, diventò la culla di questa nuova istituzione. Gli inglesi mantennero strettamente le loro usanze, portando con sé nuove e audaci opinioni filosofiche e religiose, alimentate dalla crescente libertà di pensiero derivante dalla riforma religiosa.
La prima Loggia, situata in Via Maggio nell'albergo di un certo Tasciò, noto come Monsiù Pasciò o Pascione, vide come suo primo Venerabile un Monsiù Fox, un grande matematico e uomo di grande erudizione. Si dice che lo Sbigoli, autore del libro su Tommaso Crudeli (9) e i primi Massoni a Firenze, credesse che fosse Enrico Fox, Lord Holland, padre di Carlo Giacomo, illustre capo dei Whigs e rivale di Pitt. Successivamente, fondatore Lord Middlessex e Lord Raimoind, considerato deista e miscredente, assunsero la carica di Venerabile.

Inizialmente, la Loggia godette di pace e prosperità sotto la tolleranza di Giovanni Gastone (11). Tuttavia, quando i sospetti sulla Massoneria emersero, Giangastone emise un editto contro di essa. La situazione cambiò dopo la sua morte, e i Massoni furono lasciati in pace nuovamente. Tuttavia, la formazione di una Loggia a Livorno, composta da cattolici, protestanti ed ebrei, sollevò le preoccupazioni della Corte Romana sulla possibile diffusione dell'irreligione e dell'incredulità tra il popolo. Nel 1738, il Papa Clemente XII emise la famosa scomunica.
Il governo toscano, chiedendo istruzioni all'Imperatore d'Austria, ascritto alla Massoneria, ricevette la risposta di accettare la bolla senza eseguirla. Questo atteggiamento favorevole incoraggiò i fratelli italiani a creare altre Logge a Livorno, Milano, Verona, Padova, Vicenza, Venezia e nel regno di Napoli.
Tuttavia, i sospetti dei preti persistevano, e usarono ogni mezzo per scoprire i segreti dei Massoni e per insistere sulla loro inquisizione e soppressione. Il Medico Bernardino Pupiliani (13), stretto amico dell'abate Ottaviano Bonaccorsi, ascritto alla Loggia, rivelò i dettagli delle conversazioni massoniche sotto confessione al gesuita Benoffi (12), vicario dell'Inquisitore. Questi dettagli furono successivamente utilizzati nel processo contro Tommasi Crudeli e i Massoni.
Il processo, basato su testimonianze dubbie e chiacchiere infondate, fu aggravato dalla denuncia del fratello germano di Crudeli, con il quale era in lite. Con questo nuovo elemento, l'Inquisitore persuase il governo a bandire alcuni Massoni e arrestare Crudeli. Barone Stosch (10) fu esiliato dalla Toscana, e nella sera del 9 maggio 1739, Crudeli fu arrestato e portato alle carceri pubbliche e poi al Santo Uffizio. Nonostante gli interrogatori e le torture, Crudeli negò sempre, mantenendo la sua lealtà alla Verità.

Grazie alla clemenza del Principe, alle suppliche dei fratelli e alle persecuzioni insensate degli inquisitori, Crudeli fu relegato a Poppi, nel Casentino, e successivamente liberato. Morì miseramente a 47 anni, colpito improvvisamente da asma il 27 gennaio 1745. La sua morte segnò la fine di uno dei più vivaci intelletti del XVIII secolo in Toscana, un uomo che pagò caro il suo rifiuto di piegarsi alle calunnie architettate dalla Inquisizione contro la Massoneria.
La memoria di Tommasi Crudeli, uno dei primi Massoni italiani a soffrire persecuzioni e prigionia, merita di essere onorata nella storia dell'Ordine.

(1) Arnaldo da Brescia fu un teologo e rivoluzionario italiano del XII secolo. Sostenne idee considerate eretiche dall'autorità ecclesiastica e fu coinvolto in movimenti rivoluzionari contro il Papato. La sua figura è spesso associata alla lotta per l'autonomia civile e la libertà di pensiero.
(2) Fra' Dolcino, o Dolcino di Novara, fu un religioso italiano e leader di un movimento ereticale noto come i "Poveri Lombardi" nel XIII secolo. Condusse un movimento di protesta contro l'autorità ecclesiastica, cercando di istituire una comunità basata sulla condivisione dei beni. La sua eresia portò a una violenta repressione da parte delle autorità.
(3) Tommaso Campanella fu un filosofo, teologo e poeta italiano del XVI e XVII secolo. Le sue opere, tra cui "La città del Sole," esplorano temi filosofici, politici e utopici. Fu perseguitato dall'Inquisizione per le sue idee considerate eretiche e passò gran parte della sua vita imprigionato.
(4) Fausto Socino e Sostene Socino furono teologi italiani del XVI secolo associati all'unitarianismo e al socinianesimo. Le loro idee mettevano in discussione la Trinità e altri dogmi cristiani tradizionali, suscitando l'opposizione delle autorità religiose.
(5) Giulio Cesare Vanini fu un filosofo e libero pensatore italiano del XVII secolo. Le sue opere criticate per il materialismo e il rifiuto di dogmi religiosi portarono alla sua condanna per eresia. Fu giustiziato sul rogo nel 1619.
(6) Paolo Sarpi, noto anche come Paolo Sarpi da S. Fermo o Pietro Soave Polano, fu un sacerdote, scienziato e storico italiano del XVI secolo. Si oppose alle pretese di potere temporale della Chiesa cattolica e fu coinvolto nei conflitti politici e religiosi della sua epoca. La sua opera principale è “Storia del Concilio Tridentino.”
(7) Giordano Bruno fu un filosofo, teologo e frate domenicano italiano del XVI secolo. Le sue idee, inclusa la teoria dell'infinito e l'assertività della pluralità dei mondi, lo portarono all'accusa di eresia. Fu bruciato sul rogo nel 1600.
(8) Carlo Sackville fu un nobile inglese e uno dei fondatori della Massoneria in Italia nel 1733, costituendo la prima Loggia massonica a Firenze.
(9) Tommaso Crudeli fu un medico italiano e uno dei primi Massoni a soffrire persecuzioni e prigionia in Italia nel XVIII secolo. La sua opposizione all'Inquisizione e la sua ferma lealtà alla Verità lo resero un simbolo di coraggio e resistenza.
(10) Il Barone Stosch fu coinvolto nella storia della Massoneria in Italia, esiliato dalla Toscana come parte delle misure contro i Massoni.
(11) Giovanni Gastone fu Granduca di Toscana durante un periodo critico in cui la Massoneria affrontò sospetti e persecuzioni. La sua morte cambiò la situazione per i Massoni toscani.
(12) Benoffi fu un gesuita vicario dell'Inquisitore coinvolto nei processi contro i Massoni, inclusi quelli contro Tommasi Crudeli.
(13) Bernardino Pupiliani fu un medico coinvolto nella vicenda della Massoneria in Toscana, fornendo informazioni sotto confessione che furono utilizzate nei processi contro i Massoni.
(14) Andrea d'Orazio Minerbetti fu una figura controversa che fornì informazioni sulla Massoneria, spesso basate su chiacchiere infondate. Le sue dichiarazioni contribuirono agli sforzi dell'Inquisizione contro i Massoni.
Giovanni Giorgio Maria Guadagna fu un canonico del Duomo coinvolto nella vicenda di Bernardino Pupiliani e nel processo contro i Massoni.
Papa Clemente XII emise la famosa scomunica contro la Massoneria nel 1738, suscitando l'opposizione del governo toscano e degli Imperatori d'Austria.
Voltaire fu un celebre filosofo e scrittore illuminista francese, iniziato alla Massoneria nella Loggia delle Nove Sorelle a Parigi.
La Loggia delle Nove Sorelle fu una rinomata Loggia massonica francese, celebre per la sua influenza durante l'epoca illuminista. Alcuni dei più eminenti pensatori del tempo, tra cui Voltaire, parteciparono a questa Loggia.

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