Miniera di Caporciano "Tu sei il mio Dio, e nelle tue mani c’è la mia sorte"
La miniera di Caporciano è una miniera di rame, ubicata a circa un chilometro dall'abitato di Montecatini Val di Cecina (PI)
Benchè si ritenga che le mineralizzazioni di Caporciano fossero sfruttate fin dall'epoca etrusca, solo a partire dal XV secolo si hanno notizie documentate sulla miniera. Nel 1469 l'orafo fiorentino Bartolomeo di Agostino ottenne una concessione di ricerca, che fu ceduta presto ad una società di esponenti politici ed economici fiorentini, passando in gestione ai Marinai di Prato a partire dal 1478. Nel '500 i Medici fecero svolgere a più riprese ricerche minerarie sul giacimento di Caporciano, che a fine secolo risultava oggetto di attività e di grandi aspettative (come testimonia la relazione di Bernardo Buontalenti al Granduca Francesco nel 1581, dove si afferma che "v'era tanto minerale scavato da poter continuare a fonderne per tre anni 800 libbre al giorno"). Pare che l'attività sia stata interrotta dall'epidemia di peste che imperversò nel 1630 e che negli anni successivi, a fronte di un tentativo di riavvio dei lavori, sia avvenuta una tragedia causata dal crollo di un pozzo, che dal nome di un capomastro tedesco che vi rimase sepolto insieme a molti operai, fu denominata "Buca di Nardone". Solo a metà del '600 ripresero i lavori di ricerca, da parte di diversi imprenditori livornesi, che tuttavia diedero esito poco favorevole, nonostante saggi e prospezioni incoraggianti.
I minatori entravano nella cava in squadra, fermandosi prima davanti alla finestrina che si trova vicino alla porta di ingresso: lì lasciavano la loro medaglia con il nome e la matricola perché, al rientro, si sapesse chi di loro non era riuscito a tornare, per inviare i soccorsi. Purtroppo era così: era molto facile perdere la vita in quella miniera.
“Tu sei il mio Dio, e nelle tue mani c’è la mia sorte“: questa targa sta sopra la porta di ingresso della miniera.
Due martelli incrociati con dietro lo Specchio di Venere, in onore all’Isola di Cipro
dove i romani iniziarono a estrarre il rame (il nome latino infatti è Cuprum) e nelle cui acque sarebbe nata la dea.
Ingresso alla struttura mineraria
Piazzale della Miniera
Alcuni attrezzi da minatore
Le armature in ferro vengono chiamate "pancia della balena"
La Guardiola
Opera che celebra una famiglia di minatori della Miniera di Caporciano
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