Madonna con Bambino
Mino da Fiesole (Poppi, agosto 1429 – Firenze, 11 luglio 1484)
Collegiata di Empoli

Fermiamoci ora davanti ad un bassorilievo consacrato dal nome di un caro e gentile scultore toscano, Mino da Fiesole (n. 1431, m. 1484) il quale ci dà qui una delle sue solite rappresentazioni di Madonne col bambino che riprodusse più volte senza riuscire mai monotono. Non è la sua migliore opera nel genere, e molto si discosta per il sentimento e la purezza della forma dal tabernacolo famoso di via dei Conti (fig. 1) a Firenze (adesso è all'interno del museo Casa Martelli); ma il candore della testina della Vergine e la seducente grazia del putto, ci fanno appena intravedere i difetti di proporzione in cui cadeva spesso l’artista anche nei lavori suoi più celebrati. Il braccio della Madonna si piega troppo angolosamente e la distanza dal gomito al polso appare troppo breve; così il bambino Gesù ha la testa grossa rispetto al corpo.

Fig. 1
Mino da Fiesole, Madonna con Bambino, Museo Casa Martelli
Eppure una poesia arcana irradia e compenetra il gruppo divino, lo avvolge in una armonia di linea e di sentimento che rapisce d’incanto anche l’occhio più pedantemente scrutatore. Il taglio profondo che nasconde nelle palpebre abbassate il globo oculare, rappresenta bene l'ombreggiatura delle ciglia, dando alla fisonomia della Madonna un aspetto di pensoso raccoglimento, mentre sulla bocca si delinea la più soave purezza. Il grande orecchio è modellato sommariamente, ma i capelli sono sfilati con abili colpi di scalpello costituendo una massa morbida e ondulata. Il partito delle pieghe indica chiaramente la grossezza nel panno della tunica e la leggerezza del velo le increspature poi parallele sulla manica danno l'idea della stoffa stretta e aderente al braccio. Le mani della Vergine sono quelle caratteristiche a Mino con tutta la pieghevolezza e tattilità delle dita affusolate col pollice lungo e ben staccato. Il corpo del bambino Gesù è copiato certamente dal vero ; basti osservare la soffice carnosità che nasconde ogni rilievo muscolare.
Non sappiamo l’anno preciso, in cui fu eseguito il bassorilievo; un recente biografo dell’ artista lo ascrive al periodo fiorentino tra il 1465 e 1470 insieme allo splendido medaglione del Museo Nazionale di Firenze. Su questi lavori riconosce un tipo morfologico distinto dal periodo posteriore romano in cui le Madonne, più forti, e aristocratiche sono in contrasto assoluto con le altre così delicate e umili.