Giovanni Fattori
(Livorno, 6 settembre 1825 - Firenze, 30 agosto 1908)
«Firenze mi ubriacò: vidi molti artisti, ma nulla capiva: mi parevano tutti bravi e io mi avvilii tanto che mi spaventava il pensiero di dover cominciare a studiare» (Giovanni Fattori) (1)
Giovanni Fattori, foto Alinari
Fattori (Giovanni) pittore toscano, nato a Livorno il 25 settembre 1828, studiò l'arte a Livorno con poco profitto, e seguitò a Firenze, ove fu condotto dal padre nel 1847. Lo prime lezioni di pittura gli furono date dal professore Giuseppe Bozzuoli (2). Entrò quindi all'Accademia di Bello Arti, e studiò alla scuola delle statue, e in seguito a quella di pittura sotto il professore Bezzuoli. La rivoluzione del 48 e 49 lo distolse dagli studi, e da quell'epoca fino al 1859 fece poco, per cattiva direzione, poca volontà, e per non sapere come fare a liberarsi dalle pastoie Accademiche, ed entrare nell'arte libera.
Avvenne in quel tempo la nuova, la vera rivoluzione artistica, ed il Fattori vi prese parte, ed esordì al Concorso Ricasoli(3), con l'illustrazione dei più famosi episodi della guerra dell'Indipendenza italica. Il suo lavoro La Battaglia di Magenta, quadro famoso, col quale vinse il Concorso e che trovasi oggi nella Galleria di Belle Arti a Firenze, gli schiuse la via ad una serie interminabile di lavori eccellenti, che resero celebre in Italia e fuori il suo nome, e che sono sparsi qua e là in molte delle principali gallerie d'Europa.
Nel 1868, vinse il Concorso bandito dal Ministro della Pubblica Istruzione, Domenico Berti (4), col quadro Assalto alla Madonna dello Scoperta, che trovasi oggi nella Pinacoteca di Livorno, e che eseguì per conto di una società livornese, e l'anno susseguente fu fatto professore corrispondente della R. Accademia di Belle Arti di Firenze.
“Assalto alla Madonna della scoperta” è un dipinto autografo di Giovanni Fattori
Fece quindi l'altro quadro Carica di Cavalleria a Montebello, e poi la bella tela: Quadrato del 49° Reggimento a Custoza, che fu acquistato per la Galleria Nazionale di Roma; e nel 1870 un altro quadro rappresentante S. A. Reale il principe Amedeo ferito a Custoza che premiato all'Esposizione di Parma, con medaglia di argento, fu acquistato dall'Accademia di Brera. Nel 1873 il Fattori fu eletto Socio corrispondente dell'Accademia di lettere ed arti di Pistoia, nello stesso anno ebbe una medaglia di bronzo all'Esposizione internazionale di Vienna col quadro; Mercato di cavalli in piazza della Trinità a Roma, e veniva pure premiato a Londra; nel 1875 aveva un diploma d'onore a Santiago del Cile; nel 1870, una medaglia a Filadelfia, ed in seguito tu creato Accademico di Bologna, professore residente ed insegnante nell'Accademia di Firenze e socio benemerito di altri Istituti artistici.
Giovanni Fattori, Mercato Vecchio, 1882
Oltre le tele di cui abbiamo fatto parola, citiamo ancora Un fatto d'arme della guerra d'Italia del 1860; Una carica di cavalleria acquistata da S. M. il Re e che trovasi al Quirinale; Campagna romana; Viale principe Amedeo a Firenze; Le vedette; Al campo, le ordinanze; Lo Staffato; Linea di battaglia; Mercanti di pecore; La marca dei puledri; Il riposo o tanti o tanti altri di cui ci sfuggono i titoli.
Giovanni Fattori, Terreno paludoso (1894), Palazzo Pitti
Nei quadri del Fattori c'è una sicurezza di tocco, un effetto dell'insieme, e una cura speciale di ogni particolare, senza esserci però alcuna ricercatezza. I suoi cavalli modellini alla brava, i personaggi con poco rilievo, le campagne cupe, il suo fare, tutto suo, col quale però sa con tanta efficacia rendere il soggetto che vuole, e dare vita e calore agli uomini ed agli animali, fa restare in ammirazione e palesa subito un maestro a cui nessuno somiglia. Ci ricordiamo di essere rimasti commossi dinanzi alla sua tela lo Staffato, in cui il soldato morto o moribondo, con le mani protese, il capo abbandonato, e il corpo inerte mette nell'osservatore un brivido di terrore, e mentre il cavallo sembra correre furiosamente, ci si immagina già vederlo rotolare da un momento all'altro, spossato dalla vertiginosa carriera. Nelle varie pitture di questo potente artista vi è in tutte sobrietà, forza e serietà di concetto, doti che pochi artisti posseggono.
Lo staffato, Galleria d'Arte Moderna presso Palazzo Pitti
(1) Dario Durbè, FATTORI, Giovanni, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 45, Roma, Treccani, 1995
(2) Giuseppe Bezzuoli (Firenze, 28 novembre 1784 - Firenze, 13 settembre 1855) (Treccani)
(3) Il Concorso venne bandito a Firenze dal Governo provvisorio ed intitolato al ministro dell’Interno, il barone Bettino Ricasoli, che ne fu convinto promotore insieme al ministro della Pubblica Istruzione Cosimo Ridolfi. (www.GiovanniFattori.com)
(4) Domenico Berti (Cumiana, 17 dicembre 1820 – Roma, 22 aprile 1897) è stato un saggista, politico e accademico italiano.
Tratto da Angelo De Cubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi, pittori, scultori e architetti, Firenze, Tipi dei successori Le Monnier, 1889
Angelo De Cubernatis (Torino, 7 aprile 1840 – Roma, 26 febbraio 1913) è stato uno scrittore, linguista e orientalista italiano (Treccani)
Immagine di copertina il particolare del quadro "Lo staffato".