Pietro Baldancoli, pittore

Pietro Baldancoli
(7 dicembre, Firenze 1834 – Firenze 1901)
Pietro Baldancoli, un talentuoso pittore toscano, nacque a Firenze il 7 dicembre 1834. Divenne membro onorario dell'Accademia Fiorentina di Belle Arti nel 1884 e accademico corrispondente nel 1888. Da giovane, studiò l'arte dell'ornamento con il maestro Vincenzo Saccardi. All'età di dodici anni, entrò all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove fu istruito da Alessandro Maffei, un rinomato artista che non solo gli fornì insegnamenti e ispirazione, ma anche lo coinvolse in progetti artistici personali.

A quattordici anni, subì un grave incidente che richiese l'amputazione del suo braccio destro a causa di una ferita causata da un fucile da caccia. Nonostante questa tragica circostanza, la sua passione per l'arte lo spinse a sperimentare il disegno con la mano sinistra. Pietro, consapevole delle sue capacità, non si scoraggiò, ma anzi continuò con grande determinazione i suoi studi. Il suo impegno e la sua dedizione sono stati paragonati all'eccezionale caso dell'illustre pianista ungherese, il conte Zichy, che, nonostante la perdita della mano destra in un incidente di caccia, riuscì a suonare il pianoforte con successo usando solo la mano sinistra. Questi episodi sono un esempio straordinario del potere della volontà umana e della determinazione nel perseguire la propria passione artistica.
All'età di diciotto anni, mentre continuava i suoi studi e sviluppava un'originale interpretazione dello stile cinquecentesco, Pietro Baldancoli iniziò a dedicarsi alla pittura decorativa dei soffitti. Aveva già acquisito una buona comprensione della figura umana sotto la guida del valente maestro Paolo Sarti. Nel 1857, Baldancoli si trasferì a Livorno per realizzare una serie di celebri affreschi nei palazzi Papudoff e Maurocordato. Al suo ritorno a Firenze, dipinse il quartiere del Conte Fossombroni in uno stile chiamato "raffaellesco" caratterizzato da un forte gioco di chiaroscuro.
Successivamente, realizzò una serie di lavori significativi, per lo più di sua creazione, ispirati allo stile fiorentino del Quattrocento e del Cinquecento. Tra questi ricordiamo la decorazione della Sala del Casino Borghese, la Sala a chiaroscuro e vari soffitti colorati nel palazzo Cecchi presso il Villino Favard, una facciata in graffito per il Palazzo de' Principi Corsini in Corso de' Tintori, la Sala grande del Villino Lemmi in Via della Scala e diversi soffitti di vario stile nel medesimo edificio, tra cui barocco, gotico e pompeiano. Altri suoi lavori includono i soffitti al primo piano del Palazzo Crispi in Via della Scala, la decorazione della Sala da pranzo, la sala principale, il salotto e la camera nel Palazzo Salviati in Via de' Pinti, commissionati dal conte Gastone di Lardorcl.
Baldancoli contribuì anche con una facciata in graffito in Via Cimabue, i soffitti del Teatro Alfieri a Firenze, del Teatro di Campi e del Teatro di Signa. Realizzò due salotti e una galleria nel palazzo Stibbert, due soffitti in stile Poccetti e Pompeiano per il palazzo della Banca Nazionale, il soffitto della Loggetta dello studio Gordigiani e tre salotti nel palazzo Matteini di fronte a Via Niccolini (le figure del soffitto in stile cinquecentesco furono eseguite da un altro artista di nome Andreotti). Tra i suoi altri lavori ci sono molte sale del Palazzo Conti nel Viale in Curva, la volta dello scalone presso il Museo di Belle Arti di Berna (nel 1878), due soffitti, l'ingresso e il vestibolo del Museo di Storia Naturale di Berna (1880), e molte decorazioni nella Villa Gordigiani a Ronta.
Inoltre, Baldancoli realizzò un fregio dipinto in chiaroscuro per lo studio del pittore Gelli, vari lavori nel Palazzo Philipson in Piazza dell'Indipendenza, inclusi un fregio per lo studio del pittore Andreotti, lavori al Palazzo Ferrari-Corbelli nella medesima piazza (le figure nel salone furono eseguite dall'artista Ernesto Bellandi), il graffito del Palazzo Pisani e i quartieri del secondo piano. Lavorò anche in diversi ambienti del Palazzo James in Via dell'Oriuolo, creando una cappella in stile 1300 nel Palazzo Pestellini in Via Ricasoli e dipingendo soffitto e pareti nello studio di Stefano Ussi in uno stile arabesco. In aggiunta, realizzò numerosi lavori al Villino Sforni in Via Pier Capponi, al Villino Aulani, alla Villa Stibbert (nel 1889) e in molte altre residenze private, anche se non è possibile fornire una lista completa.
(1) Maffei Alessandro (c.1790-1859) è un artista nato nel c.1790
(2) Oggi Viale Belfiore.


Tratto da Angelo De Gubernatis - Ugo Matini, Dizionario degli artisti italiani viventi, pittori, scultori e architetti, Firenze, Tip. dei successori Le Monnier, 1889
Angelo De Gubernatis (Torino, 7 aprile 1840 – Roma, 26 febbraio 1913) è stato uno scrittore, linguista e orientalista italiano. Nel 1906 fu candidato al Premio Nobel per la letteratura. Una parte delle sue collezioni di reperti raccolte nei suoi viaggi in India è confluita nel Museo Antropologico di Firenze. (Fonte Treccani)

Soffitto del Teatro Alfieri demolito nel 1937, di Pietro Baldancoli

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