I Quattro Filosofi
I Quattro Filosofi è un olio su tavola datato 1611-1612 ca del pittore fiammingo Pieter Paul Rubens, attualmente esposto a Palazzo Pitti.
L'opera, la cui origine rimane ancora oggi sconosciuta, è uno dei più alti esempi della ritrattistica seicentesca; nel 1799 fu portato a Parigi ed esposto al Museo del Louvre l'anno successivo, nel 1814 fece ritorno a Firenze come molte altre opere dopo la caduta di Napoleone.
Disposti attorno ad un tavolo adornato da un tappeto di foggia orientale su cui sono poggiati pesanti volumi, penne e un calamaio, si trovano quattro figure maschili di età eterogenee: cominciando da sinistra l'autoritratto di Rubens, l'unico personaggio disposto in piedi, poi a seguire suo fratello Filippo, il di lui maestro filosofo Giusto Lipsio e Giovanni van de Wouvere, allievo di Giusto e caro amico dei due fratelli. Sullo sfondo si svela una veduta del colle romano del Palatino con la chiesa di S. Teodoro, ma la chiave di lettura dell'opera è data dalla nicchia sulla destra. All'interno è esposto un busto marmoreo raffigurante Seneca, la scultura apparteneva alla collezione del bibliotecario del cardinale Farnese Fulvio Orsini; di fronte è posizionato un piccolo vaso con quattro tulipani, chiara allusione agli astanti raffigurati nell'opera: i due sfioriti indicano la morte del fratello di Rubens e del suo maestro, sottolineata dalla fissità dei suoi occhi vitrei, mentre i due tulipani appena dischiusi rimandano agli altri due uomini ancora viventi. A dare una nota di intimità e quotidianità all'ambiente contribuisce la presenza di uno dei cani di Giovanni, nell'angolo a destra, di cui si conosce anche il nome: Mopsulus.
L'artista con le sue pennellate cariche di colore intriso di luce ci ha offerto un brano di familiare realismo e al contempo un grande omaggio alla latinità.