Pietra Paesina

La pietra paesina, conosciuta anche come "paesina fiorentina" o "marmo paesina", è una varietà di calcare che si trova principalmente nelle zone collinari della Toscana, in particolare vicino a Firenze. È una pietra sedimentaria costituita da calcare microcristallino e presenta una caratteristica unica: la sua superficie mostra delle formazioni naturali che assomigliano a paesaggi in miniatura, come montagne, colline, pianure, e corsi d'acqua. Queste formazioni sono il risultato di fenomeni naturali di fratturazione e successiva cementazione del calcare, con ossidi di ferro e altri minerali che si infiltrano nelle microfratture, creando disegni variegati e intricati. A causa di queste qualità estetiche, la pietra paesina è stata molto apprezzata fin dal Rinascimento, spesso utilizzata per la realizzazione di tavolini, placche decorative, cammei e piccoli oggetti artistici. 

La pittura su pietra in Italia conobbe un periodo di grande fioritura tra i primi anni del XVI e la metà del XVII secolo, diventando una forma d'arte molto apprezzata e diffusa. Già in epoca antica, alcune fonti riportano l'esistenza di lastre marmoree colorate che decoravano l'abside dell'Aula del Colosso nel Foro di Augusto a Roma, suggerendo un precoce interesse per l'utilizzo della pietra come supporto pittorico. Verso la fine del Cinquecento, l'uso della pietra come base per la pittura divenne particolarmente popolare, al punto che se ne trovavano numerose opere negli inventari delle più importanti collezioni dell'epoca. Questo fenomeno si diffuse soprattutto a Firenze, Roma e Verona, dove la pittura su supporto lapideo rappresentava sia una sfida tecnica sia un raffinato passatempo per artisti e collezionisti.

La lavorazione della pietra paesina è un processo delicato che richiede grande abilità e attenzione. Il primo passo consiste nella selezione del blocco di pietra, che deve essere tagliato in lastre sottili per rivelare i motivi naturali nascosti all'interno. Questo taglio deve essere eseguito con estrema precisione per massimizzare l'effetto estetico delle formazioni paesaggistiche. Una volta tagliate, le lastre vengono levigate per far emergere la brillantezza naturale della pietra e per evidenziare ulteriormente i dettagli dei "paesaggi" naturali. Il levigamento avviene tramite l'utilizzo di abrasivi di grana progressivamente più fine, fino a ottenere una superficie liscia e lucida. Infine, la pietra può essere ulteriormente lavorata per adattarla alla realizzazione di oggetti decorativi o gioielli. Questo processo può includere la modellazione, l'incisione, o l'incastonatura in supporti metallici, a seconda dell'uso finale previsto. La pietra paesina, grazie alla sua unicità e alla complessità della lavorazione necessaria, è considerata un materiale pregiato e ricercato, particolarmente amato dagli artigiani e dagli artisti.
la pietra paesina non è solo un materiale naturale affascinante per i suoi motivi simili a paesaggi, ma anche un esempio di come la natura e l'arte possano fondersi attraverso un'attenta lavorazione artigianale.

"Las piedras del cielo" (Le pietre del cielo) di Pablo Neruda, contenuta nell'omonima raccolta pubblicata nel 1970. In questa poesia, Neruda esplora la bellezza e il mistero delle pietre, includendo riferimenti alla loro origine e alla loro immutabilità nel tempo. Neruda, con la sua sensibilità, riesce a trasformare le pietre in metafore di mondi interiori e di civiltà passate, come fa con molti degli oggetti quotidiani e naturali che celebra nelle sue poesie.

Macchie arancione………d'ossido
vene verdi sopra la pace calcarea
che la schiuma batte con le sue chiavi o l'alba con la sua rosa,
son così queste pietre:
nessuno sa se uscirono dal mare o al mare tornano,
qualcosa le sorprese mentre vivevano,
nell'immobilità si spensero e costruirono una città morta.
Una città senza grida, senza cucine,
un solenne recinto……..di purezza,
forme pure cadute in un disordine senza resurrezioni,
in una moltitudine che perse lo sguardo in un grigio monastero
condannato alla verità nuda dei suoi dei.

La poesia riflette sulla natura delle pietre, che sembrano racchiudere in sé il silenzio e la memoria del mondo naturale. Sebbene non menzioni specificamente la pietra paesina, i versi che hai citato evocano l'immagine di una pietra con venature e ossidi che raccontano una storia antica, simile a quella che si potrebbe osservare nella pietra paesina, con le sue caratteristiche paesaggistiche

Bibliografia:
- M. Mancini, L'arte della pietra paesina, Mondadori, Milano, 1985.
- F. Rossi, Le pietre decorative, Feltrinelli, Firenze, 1992.
- A. Bianchi, Minerali e gemme d'Italia, Einaudi, Torino, 2000.

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