La Calunnia di Sandro Botticelli Una storia senza parole, intrighi, sussurri e tradimenti
La "Calunnia di Apelle" è un'opera complessa e simbolica che riflette l'interesse di Botticelli per la morale e la filosofia dell'epoca.
"La calunnia di Apelle" (o "Calunnia di Apelle"), realizzata nel 1495 da Sandro Botticelli. Questo dipinto è una delle opere tardive del famoso pittore rinascimentale italiano. Attualmente, è conservato alla Galleria degli Uffizi a Firenze.
La "Calunnia di Apelle" è un'interpretazione di un'opera precedente di un antico artista chiamato Apelle, che realizzò un dipinto in risposta all'accusa infame di cospirazione contro Tolomeo mossa da un suo avversario. Botticelli si ispirò a questa storia e la reinterpretò nel suo dipinto.
Per comprendere l'opera, si consiglia di leggerla da destra a sinistra, seguendo la sequenza degli eventi raffigurati. Il re Mida (Fig. 1) è rappresentato con le orecchie d'asino, simbolo del giudice corrotto. Due figure femminili, Ignoranza e Sospetto, sussurrano all'orecchio del re, influenzandolo negativamente.
Fig. 1
Il re Mida cerca un uomo con un cappuccio nero davanti a lui, che rappresenta il Livore (o Rancore) (Fig. 2).
Fig. 2
Quest'uomo tiene per un braccio la figura della Calunnia, vestita in modo logoro, mentre Insidia e Frode le sistemano i capelli (Fig. 3).
Fig. 3
La Calunnia, a sua volta, trascina per i capelli la vittima della calunnia, che con le mani giunte chiede pietà (Fig.4).
Fig. 4
Nel dipinto appare anche una figura di una vecchia, che simboleggia il Rimorso (Fig. 5), che arriva sempre troppo tardi per prevenire i danni causati dalla calunnia.
Fig. 5
Infine, c'è una giovane donna nuda, chiamata Nuda Veritas, che guarda verso il cielo (Fig. 6). Questa figura rappresenta la Verità nuda, indicando che è il cielo stesso a fornire la giustizia e la verità.
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