Palazzo Vecchio, arte, potere e simbolismo

Da antica sede dei priori a luogo di governo di Cosimo I

 

IL BIGLIETTO D'INGRESSO NON È INCLUSO NEL COSTO DELLA VISITA

- Il Camminamento di Ronda e la Torre di Arnolfo non sono inclusi nella visita.

- Opportunità utili per risparmiare sul costo del biglietto d'ingresso al museo:
1) È possibile acquistare la Card del Fiorentino al costo di Euro 10.00. E' un pass nominativo con validità annuale, riservato esclusivamente ai residenti di Firenze e dell'aria metropolitana, che consente di avere accesso illimitato a tutti i musei civici di Firenze.
2) Con la tessera della Coop di Firenze, da mostrare alla cassa, è possibile acquistare due biglietti d'ingresso al costo di uno.
 
Numero minimo di partecipanti: 5
Auricolari inclusi se necessari
Durata Visita:
2 ore circa
Incontro con la guida:
sarà comunicato con una o più email
 
L'edificio si erse nel lontano 1299, rivestendo il ruolo di dimora dei priori della Repubblica fiorentina. Esso costituiva una genuina rocca, plasmata dalle mani dell'architetto Arnolfo di Cambio, famoso col nome di Dado Arnolfiano. Tuttavia, un'incredibile metamorfosi si manifestò nel 1540: il palazzo si trasformò in epicentro del potere, grazie all'egida di Cosimo I, il quale decise di intraprendere un'imponente ristrutturazione, affidata all'abile mano di Giorgio Vasari. Quest'ultimo, oltre a ornare il Salone dei 500, dipinse in esso due vittoriose pagine della storia di Firenze: la Battaglia di Siena e quella di Pisa. Inoltre, Vasari arricchì il salone con le Fatiche di Ercole, opera di Vincenzo De Rossi, e il Genio della Vittoria, creazione di Michelangelo. Nel recinto della tribuna, dove Cosimo I esercitava il proprio dominio, sorgono sculture ritraenti i membri della casata regnante, ciascuno con il proprio stemma e motto distintivo. Nell'intero complesso architettonico, emerge il raffigurarsi delle divinità terrene: Leone X, Cosimo il Vecchio, Lorenzo il Magnifico, Cosimo I, Giovanni dalle Bande Nere, tutti interconnessi con le maestose divinità celesti ritratte al secondo piano dell'edificio. L'itinerario prosegue tra gli appartamenti di Eleonora di Toledo e le sale consacrate alle sue virtù, giungendo infine nella Sala dei Gigli, ove è posta l'illustre opera di Donatello, la Giuditta e Oloferne.

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