Giuliano Vangi

Giuliano Vangi, nato sotto il cielo di Barberino di Mugello il 13 marzo 1931, ci ha lasciato in una silenziosa mattina di marzo a Pesaro, portando con sé un pezzo della storia artistica italiana. La sua scomparsa, avvenuta il 26 marzo 2024, segna la fine di un percorso creativo ricco e variegato, che lo ha visto distinguersi come pittore, scultore e insegnante, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo dell'arte.
La sua formazione si svolse tra le aule dell'Istituto d'Arte e dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove il giovane Vangi iniziò a delineare il suo percorso artistico. Il suo talento lo portò a insegnare a Pesaro dal 1950 al 1959, anni in cui la sua passione per l'arte prese forma e sostanza.
Il 1959 segnò un capitolo importante nella sua vita: il trasferimento in Brasile e l'immersione nell'astrattismo, un periodo di esplorazione e sperimentazione con cristalli e metalli, ferro e acciaio, che arricchì profondamente la sua espressione artistica.
Il suo ritorno in Italia, prima a Varese e poi a Pesaro, lo riportò alla terra che aveva dato i natali alla sua arte. Membro di prestigiose accademie, la sua presenza era riconosciuta e celebrata nel panorama artistico italiano e internazionale. Le sue opere, esposte in sedi di rilievo e accolte in contesti prestigiosi, dal San Giovanni Battista a Firenze alla lupa in Piazza Postierla a Siena, raccontano storie di pietra, marmo e legno, narrando il suo dialogo silenzioso con il sacro e il profano.
La morte lo ha colto in una giornata di marzo, dopo una lunga battaglia con la leucemia, lasciando il mondo dell'arte orfano di uno dei suoi interpreti più sensibili e visionari. La sua eredità, tuttavia, sopravvive nelle sue creazioni, nei monumenti che popolano le città d'Italia e del mondo, testimoni silenziosi di una vita dedicata alla ricerca della bellezza e del significato attraverso l'arte.
Giuliano Vangi, artista della materia e dello spirito, rimarrà per sempre un faro nella notte per chi cerca nella creazione artistica una via per esplorare l'anima umana e il mistero dell'esistenza.

La statua è posta in piazza Santa Maria Soprarno ovvero tra le famose vie, De' Bardi e il Lungarno Torrigiani vicino Ponte Vecchio.
Altri articoli
Giano Della Bella
Giano Della Bella

Egli divenne il "paladino" dei ceti più popolari della città , capeggiando la rivolta contro i "magnati" del 1292.

Don Antonio Ramirez de Montalvo
Don Antonio Ramirez de Montalvo

Contribuì all'ascesa politica del granduca, mentre Eleonora di Toledo ha consolidato legami tra le potenti famiglie spagnola e medicea.

Lucrezia de' Medici
Lucrezia de' Medici

Dopo il sacco di Roma, fuggì a Venezia, tornando successivamente. Rimasta vedova nel 1533, guidò il parentado Salviati.

Giovanni di Bicci
Giovanni di Bicci

Fondò del Banco Medici a Firenze nel 1397 e divenne il principale banchiere del papa e pose le basi della potenza economica dei Medici.